lunedì 25 ottobre 2021

Pycnoporus cinnabarinus

Nome attuale:

Pycnoporus cinnabarinus (Jacq.) P. Karst


Sinonimi: 
Trametes cinnabarina (Jacq.) Fr  
Hapalopilus cinnabarinus (Jacq.) P. Karst.

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Polyporales
Famiglia Polyporaceae

Genere Pycnoporus

Specie Pycnoporus cinnabarinus

 

Fungo a mensola di medie dimensioni, fino a 6/7 cm di diametro, dal colore rosso vivo. Superficie liscia che schiarisce con l’età; imenoforo a tubuli brevissimi e pori presto angolosi di colore rosso; carne molle e spugnosa dello stesso colore al cappello, senza odori e sapori. Non commestibile. Cresce su tronchi o rametti a terra di latifoglie, raro su conifera. Poco diffuso ai Castelli Romani.

Note Poco comune, si riconosce facilmente per le colorazioni rosso-cinabro su tutta la superficie, si può trovare facilmente su legnami stagionati. Le colorazioni lo rendono praticamente unico, possibile confusione, piuttosto remota potrebbe essere con il tossico Hapalopilus rutilans. 



Enzo Ferri

 

Castelli Romani, agosto 2020

 

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Bibliografia:

Polypores of the mediterranean region – A. Bernicchia & S.P Gorjon - Romar

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento 



lunedì 18 ottobre 2021

Collybiopsis confluens

Nome attuale:
Collybiopsis confluens (Pers.) RH Petersen

Sinonimi:
Agaricus confluens Pers.
Collybia confluens (Pers.) P. Kumm.
Gymnopus confluens (Pers.) Antonín, Halling & Noordel.
 
Ogni singolo cappello può raggiungere i 35 mm di diametro, convesso-campanulato, con umbone; la cuticola è igrofana, liscia, di colore dal bruno chiaro al grigiastro; le lamelle sono molto fitte, non libere, di colore crema biancastro; il gambo è tenace, pruinoso, concolore, con la base ricoperta da filtro miceliare biancastro; la carne ha odore debolmente alliaceo o nullo e sapore mite; cresce ubiquitario con preferenza per le latifoglie, su terreni ricchi di sostanze organiche, abbastanza comune nei boschi dei Castelli Romani in autunno. Di scarso valore gastronomico, ma non tossico. Si riconosce per la crescita fortemente gregaria, le lamelle molto fitte, le colorazioni beige – grigiastre ed il gambo nettamente pruinoso 


Enzo Ferri

 

Castelli Romani, novembre 2015

 

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli


Aggiornamento, ottobre 2021


lunedì 11 ottobre 2021

Spiranthes spiralis

Nome corrente 
Spiranthes spiralis (L.) Chevall

 
Genere
Spiranthes
 
Specie
Spirantes spiralis
 
Bas.: Ophrys spiralis L. 1753
Sin.: Spiranthes. autumnalis (Balb.) Rich.
 
Nome italiano:
(Trecce di dama, Viticcino autunnale)

Nel magico giardino di un amico….
 Il nome è riferito alla disposizione dei fiori che ricordano un’elica.
Ha il fusto interamente pubescente, con la rosetta basale al lato del fusto, le foglie sono ellittiche ed ha una infiorescenza densa disposta a spirale; i fiori sono bianche con toni giallo-verdastri e profumati. Cresce in autunno nei prati, giardini, e radure con preferenza per gli spazi ampi e luminosi fino ad oltre 1000 mt di altezza. Presente ai Castelli Romani. Pianta alta al massimo 30 cm….un concentrato di bellezza!



Enzo Ferri

 

Castelli Romani 4/10/2021


Bibliografia: ( Internet )

Actaplantarum.org

Giros.it





lunedì 4 ottobre 2021

Cyclocybe erebia

Nome attuale:

Cyclocybe erebia (Fr.) Vizzini & Matheny

Sinonimi: 

Agrocybe erebia (Fr.) Singer


Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Strophariaceae

Genere Agrocybe

Specie Ciclocybe erebia

 

Cappello 25 – 60 ( 80 ) mm, convesso, con largo umbone, margine lungamente involuto e appena striato, spesso con residui velari biancastri; cuticola liscia, appiccicosa, igrofana, di colore bruno, più scuro a tempo umido.

Lamelle adnate o leggermente decorrenti, dapprima bianco pallido per divenire brunastro a maturità.

Gambo 0,5 –10 x 30 - 60 mm, cilindrico, pieno all’inizio, diviene cavo a maturità, inizialmente biancastro, poi color nocciola, visibilmente striato al di sopra dell’anello; anello membranoso, evanescente, striato nella parte superiore.

Carne esigua, brunastra, con odore sgradevole di farina rancida e sapore amarognolo.  

Habitat ubiquitario, cresce dalla fine dell’estate all’autunno, nei boschi di latifoglie e conifere.

Commestibilità viene inserito tra i non commestibili per il sapore amarognolo, ma non ci sono studi che certificano la tossicità.

Note la colorazione bruna del cappello, l’anello striato nella parte superiore e le scanalature nella parte alta del gambo sono caratteri abbastanza tipici; fungo comunque abbastanza raro, anche se si trova nei boschi dei Castelli Romani.



Enzo Ferri

 

Castelli Romani, ottobre 2020

 

Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento