lunedì 25 gennaio 2016

Il bosco riposa

Rocca di Papa, gennaio 2016; foto di EnzoF

       E' una fredda giornata invernale. Fredda come sa essere freddo il bosco deserto.
Apparentemente privo di vita.....invece e' solo addormentato. 
Anche il bosco riposa. 
Il prato è spoglio, bianco di brina, anche se qualche sofferente fiorellino si vede qua' e la' come a testimoniare che la vita rallenta, ma non finisce. Un lieve rumore di foglie che svolazzano al vento si mescola al rumore di una pioggerella leggera e gelida. Gli alberi sono spogli e scheletrici, con rami nudi che si levano al cielo.Ogni tanto si vede qualche cespuglio pieno di spine e qualche bacca che, attaccata ai rami tenacemente resiste.



Ma in questo grigiore offuscato da nebbie e foschie impalpabili si vedono note di colore; L'agrifoglio, pianta protetta, con le grandi foglie verdi e dentellate e le sue perle rosse che fanno da contrasto, riesce a formare quasi un piccolo albero, il pungitopo dal colore simile e dimensioni  ridotte, il nocciolo che lentamente si prepara alla nuova stagione e le rosacee che a primavera inoltrata ci regaleranno buoni funghi: biancospino,rosa canina, beretta del prete.... 





Per terra ci sono rami spezzati e marcescenti, molti pieni di funghetti che silenziosamente fanno il proprio lavoro di spazzini e mantengono pulito il substrato. Alcuni nobili come il Gelone o la Flammulina velutipes, altri bellissimi, altri meno belli, e poi scale e mensole...tante mensole!










Uno sbattito d'ali, lieve, leggero, qualcuno vola via, forse hanno paura dell'essere umano, come dargli torto? Ancora un fruscio e ancora un volo leggero, magari sono gli alberi che avvisano i suoi abitanti, chissa' forse gli alberi parlano.....


Piove.
Piove e il cielo è grigio e uniforme come il fumo, e le nuvole sono quasi invisibili. Piove appena sui cavalli che pascolano incuranti e una spolverata di neve si deposita alle quote piu' elevate, sopra i duemila anni di storia della via sacra. 



EnzoF   

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Pleurotus ostreatus

lunedì 18 gennaio 2016

Rhodocollybia maculata

Rocca di Papa,ottobre 2015; foto di EnzoF

Sinonimi
Agaricus maculatus , Collybia maculata    

Fungo poco diffuso, cresce a gruppi nei boschi dei Castelli in autunno e fino ai primi freddi. 

Breve descrizione
Fungo di dimensioni abbastanza importanti e piuttosto carnoso, il cappello  puo' raggiungere i 10 cm di diametro, con cuticola biancastra e liscia, ma che presto presenta le tipiche macchie rugginose; lamelle molto fitte e sottili, con filo seghettato e anch'esse picchettate qua e la' di ruggine; gambo quasi cilindrico, appena ingrossato verso la base, concolore al cappello e sempre con le tipiche macchie rosso-ruggine piu' o meno visibili; la carne e' soda, tenace, consistente, con odore lieve e sapore amaro.

Predilige boschi di conifere, ma non e' difficile trovarlo in autunno nei boschi di latifoglie dei Castelli, anche se soltanto in alcune zone, sopra l'abbondante muschio che ricopre gli alberi, spesso anche ad altezze vicine ai due metri, d'altronde il muschio di latifoglia non credo sia molto diverso dal muschio di conifera.
Specie non commestibile, dal sapore sgradevole e poco invitante a causa delle macchiettature che ricoprono l'intere fungo.
Potrebbe essere confusa, con Gymnopus fusipes, che è di colore più scuro e più omogeneo e senza picchiettature.

Current Name:
Rhodocollybia maculata (Alb. & Schwein.) Singer 

Position in classification:
Omphalotaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi


EnzoF

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lunedì 11 gennaio 2016

Pseudoinonotus dryadeus

Sinonimi:
Inonotus dryadeus, Phellinus dryadeus 
                                                                                                                    
Rocca di Papa; luglio 2015; foto di EnzoF

Rinvenuto nel parco pubblico di Rocca di Papa alla base di un grosso leccio.

Generalmente solitario e a forma di mensola che puo' raggiungere tranquillamente i 30 cm di diametro, la parte superiore e' vellutata e di colore crema e la presenza di goccioline ambrate sono un segno distintivo del fungo e segnala che lo stesso e' in crescita, L'imenoforo e' di colore biancastro con pori piccoli e la carne e' spugnosa, consistente e piuttosto scura.
E’ un fungo poco comune, patogeno su latifoglie vive, prevalentemente querce o lecci come in questo caso, che cresce nella parte bassa della pianta, vicino al suolo.
Pseudoinonotus dryadeus é una di quelle specie fungine che non perdona, causa marciumi, penetrando nel tronco ed indebolendo le radici. Si dovranno fare delle prove per vedere quanta parte della pianta é stata invasa dal parassita e decidere se può essere mantenuta e curata o se é necessario abbatterla.....anche le grosse piante si ammalano.

Current Name:
Pseudoinonotus dryadeus (Pers.) T. Wagner & M. Fisch.


Position in classification:
Hymenochaetaceae, Hymenochaetales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
EnzoF



giovedì 7 gennaio 2016

L'Orecchione

Rocca di Papa, dicembre 2015; Foto di EnzoF

A passeggio nel bosco invernale
Dicembre. Ormai l'autunno lascia spazio all'inverno. Gli ultimi cercatori abbandonano i boschi che ormai freddi e solitari sono estremamente poveri di funghi. I simbionti sono praticamente spariti e anche i lignicoli sono sofferenti a causa di alcuni giorni con temperature notturne sottozero e un'insolita siccita' dicembrina che ha contribuito a peggiorare la situazione. Ma alcune belle giornate soleggiate e miti hanno permesso una ripresa, seppur blanda della produzione, almeno dei lignicoli; Flammulina velutipes, poca in verita', ma anche qualche sorpresa inaspettata come l'Orecchione, fungo non frequentissimo da queste parti, ma se il clima lo permette fedele ai "suoi" luoghi di crescita, anzi alla sua quercia, quella che ormai chiamo" la quercia magica".

Conosciutissimo fin dai tempi antichi e apprezzato come fungo medicinale.

Una leggenda narra che nell'antica Cina era chiamato "fungo dei fiori celestiali". Pleurotus ostreatus e' presente in tutti i trattati di micoterapia, sembra possedere proprieta' antitumorali, oltre che antidiabetiche, tiene a bada il colesterolo e innummerevoli altre proprieta'.Ma questi sono aspetti medici, io lo apprezzo per le qualita' organolettiche e la grande soddisfazione che da' il suo ritrovamento, la sua bellezza permette foto spettacolari. Fungo di grande resa in cucina e di sapore gradevolissimo, oltre che molto versatile, di facile coltivazione, si trova praticamente su tutti gli scaffali dei supermercati, anche se quelli naturali sono decisamente piu' saporiti.




EnzoF


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