lunedì 22 febbraio 2021

Russula grisea Fr

Nome attuale:

Russula grisea Fr

 

Cappello 50 – 100 ( 120 ) mm, convesso in gioventù, poi appianato, a maturità  depresso, carnoso e compatto, con margine regolare e leggermente scanalato in vecchiaia; cuticola brillante, finemente corrugata, su toni grigio-oliva, grigio-violaceo, a volte lilla, decolorante verso il centro.

Lamelle fitte, fragili, spesso forcate al gambo, di colore crema, poi crema-ocraceo.  

Gambo 10 – 30 x 40 - 90 mm, cilindrico, allargato alla base, corto, di colore bianco, a volte con sfumature lilla.

Carne inizialmente soda, biancastra, con sapore leggermente piccante solo sulle lamelle e odore debole. Reazione al C rosa-arancio vivace.

Habitat cresce sotto latifoglie varie, dalle faggete ai boschi misti di castagno e quercia, anche sotto leccio e sughera in ambiente mediterraneo.

Commestibilità buon commestibile, specie nei misti.

Note nelle colorazioni pileiche ricorda Russula cyanoxantha, ma ha taglia decisamente inferiore, sporata crema e non bianca, lamelle fragili e la reazione FeSO4




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, ottobre 2018

 

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Russula cyanoxantha


 




Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

lunedì 15 febbraio 2021

Hygrophorus personii

Nome attuale:

Hygrophorus persoonii Arnolds


Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Hygrophoraceae

Genere Hygrophorus

Specie Hygrophorus personii

 

Cappello 30 – 70 ( 90 ) mm. Inizialmente conico, poi convesso con largo umbone, il margine è lungamente involuto; la cuticola è fibrillosa con colorazioni variabili da brune a grigiastre; tutto il cappello è fortemente glutinoso.

Lamelle decorrenti, larghe, di aspetto ceraceo, bianche o appena bianco sporco.  

Gambo 5 – 15 x 50 - 12 mm, cilindrico, attenuato alla base, pieno e sodo, ricoperto di uno spesso glutine che essiccando forma delle zebrature evidenti, la parte alta dello stipite rimane completamente bianca, quasi a formare uno pseudoanello.

Carne soda, con odore non significativo e sapore gradevole.

Habitat cresce dalla fine dell’estate e per tutto l’autunno fino alle prime gelate invernali, sotto latifoglie con preferenza per la quercia.

Commestibilità discreto commestibile, ma poco invitante per il glutine.  

Note poco comune nei boschi dei Castelli Romani, comunissimo invece nei boschi termofili litoranei.



Enzo Ferri

 

Castelli Romani, novembre 2018

 

 

Bibliografia:

Funghi d’Italia - Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

lunedì 8 febbraio 2021

Lepiota clypeolaria

Nome attuale:

Lepiota clypeolaria (Boll.) P. Kumm

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Agaricaceae

Genere Lepiota

Specie Lepiota clypeolaria

 

Fungo di dimensioni medie, il cappello può raggiungere gli 8 cm di diametro, inizialmente semigloboso, campanulato – convesso a maturità, con umbone largo e ottuso; la cuticola si dissocia in piccole squame ocracee su fondo bianco, disposte in modo concentrico; il margine è debordante e appendicolato; le lamelle sono libere, bianche, appena ingiallenti se manipolate, spesso nascoste da un velo cortiniforme più visibile negli esemplar giovani; il gambo è cilindrico, slanciato, quasi interamente ricoperto da fioccosità biancastre; anello fugace e poco visibile; la carne ha un odore sgradevole di Lepiota cristata ( o Scleroderma sp ) anche se meno penetrante. Velenoso, provoca disturbi gastrointestinali di grave entità. Cresce ubiquitario sia sotto latifoglie che conifere su terreni ricchi di sostanze organiche dalla fine dell’estate e per tutto l’autunno. E' la specie tipo del genere Lepiota.

Note: una delle Lepiota che raggiunge le dimensioni maggiori, anche se è molto fragile. Lepiota magnispora è molto simile, ma si riconosce per i residui velari gialli e non bianchi.




 Enzo Ferri

 

Castelli Romani, ottobre 2018


Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT


lunedì 1 febbraio 2021

Leotia lubrica

Nome attuale:

Leotia lubrica (Scop.) Pers.

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Ascomycota

Ha un cappello ( Apotecio ) che raggiunge i 3 cm di diametro; colorazioni giallastre, giallo – verdastre, di consistenza gelatinosa, lobato, forma variabile e irregolare; il gambo è più lungo del diametro del cappello, sinuoso, di colore giallastro; la carne è ceracea, di consistenza elastica, viscida e gelatinosa, senza odori e sapori distintivi; è un fungo saprotrofo che cresce sui residui legnosi e tra il muschi dalla fine dell’estate. Fungo velenoso, potenzialmente letale, contiene giromitrina.

 


Enzo Ferri

 

Castelli Romani, ottobre 2018

 

Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT