lunedì 31 maggio 2021

Agaricus xanthodermus

Nome attuale:

Agaricus xanthodermus Genev.

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Agaricaceae

Genere Agaricus

Specie Agaricus xanthodermus

 

Cappello 60 – 120 ( 150 ) mm, con tipica forma trapezoidale che diventa spianata solo a maturità, la cuticola è solitamente biancastra e liscia, ma ci sono molte varietà a cappello più o meno grigio.

Lamelle libere, piuttosto fitte, inizialmente grigio-rosate, ma presto bruno-nerastre.

Gambo 10 – 20 x 60 - 80 mm, cilindrico, slanciato, con base nettamente bulbosa, biancastro che si macchia nettamente di giallo al tocco, più evidente alla base.

Carne soda, bianca, vira al giallo al tocco, con sapore sgradevole e odore intenso di fenolo.

Habitat cresce gregario nei prati, nei parchi e giardini, anche ai margini dei boschi, poco comune ai Castelli Romani.

Commestibilità fungo tossico, come tutti gli Agaricus della sezione Xanthodermadei, la provoca sindrome gastrointestinale anche violenta. 

Note Si riconosce per l’odore sgradevole di inchiostro e il viraggio violento al giallo specie alla base del gambo, come tutte le specie appartenenti alla sezione Xanthdermadei di cui è il capostipite. Sono descritte molte forme e varietà a seconda del cappello bianco o grigiastro, con cuticola sericea o squamettata. 



Enzo Ferri
 
Castelli Romani, ottobre 2018
 
Ti potrebbe interessare

Agaricus meolleri






Bibliografia:
Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento
Funghi d’Italia - Zanichelli
Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT


lunedì 24 maggio 2021

Rubroboletus lupinus

Nome attuale:

Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini 


Sinonimi: 

Boletus lupinus FR 

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Genere Rubroboletus

Specie Rubroboletus lupinus

 

E’ un fungo di dimensioni importanti che può raggiungere i 15 cm di diametro: il cappello è inizialmente emisferico, poi piano; la cuticola è asciutta e quasi vellutata con margine eccedente, di colore su toni rossi, spesso impallidente verso il rosa; i tubuli sono corti e gialli, i pori giallo-arancio, diventano rossi a maturità, virano al bluastro al taglio e alla contusione; il gambo è robusto, tozzo, claviforme, di colore giallo, privo di reticolo, con leggere punteggiature nella parte alta, vira al bluastro alla manipolazione; la è carne soda, bianco – giallastra virante al blu al taglio, tranne che nella parte basale che rimane ocracea; il sapore è mite, acidulo e odore sgradevole che ricorda l’inchiostro. Fruttifica nei boschi di latifoglie dalla fine dell’estate, non molto diffuso, raro ai Castelli Romani. Non commestibile, sicuramente tossico da crudo o poco cotto, da rifiutare comunque anche da cotto. 
Note la totale assenza di reticolo, i toni del cappello e l’odore lo rendono inconfondibile. Suillellus queletii è la specie più vicina, ma ha diverso odore e viraggio molto più intenso.



Enzo Ferri

Castelli Romani, ottobre 2018

Ti potrebbe interessare


Suillellus queletii


 





Bibliografia:
Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento
Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT


lunedì 17 maggio 2021

Russula rubroalba

Nome attuale: 

Russula rubroalba (Singer) Romagn.


Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae

Genere Russula  

Specie Russula rubroalba


Cappello 40 – 100 ( 120 ) mm, carnoso e compatto con margine debolmente scanalato solo a maturità; la cuticola è brillante, di colore rosso vivo nelle forme tipiche, ma spesso decolorata con ampie zone più chiare o addirittura biancastre.

Lamelle moderatamente fitte, fragili, da crema ad ocracee.

Gambo 15 – 30 x 40 - 80 mm, robusto, cilindrico, biancastro, con macchie ruggine in vecchiaia.

Carne soda, con odore leggero e gradevole e sapore mite.

Habitat cresce all’inizio dell’estate nei boschi di latifoglie, con preferenza per querce e castagno.

Commestibilità buon commestibile.

Note Una delle prime Russule a comparire già in maggio nei querceti del centro Italia, insieme a Russula vesca, Russula cyanoxantha e poche altre specie. Si riconosce per la taglia medio grande, la notevole compattezza, la superficie pileica brillante di un bel rosso vivo, sporata scura e gambo mai rosso. La Russula rubroalba var albocretacea è una grossa rubroalba dal cappello stinto, color avorio.




Enzo Ferri
 
Castelli Romani, giugno 2018
 
Ti potrebbe interessare

Russula vesca







Bibliografia:

Mauro Sarnari – Monografia illustrata del Genere Russula in Europa – AMB Trento

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento 







lunedì 10 maggio 2021

Leucoagaricus leucothites

Nome attuale:

Leucoagaricus leucothites (Vittad.) Wasser

 

Sinonimi:

Lepiota naucina (Fr.) P. Kumm. 1871

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Agaricaceae

Genere Leucoagaricus 

Specie Leucoagaricus leucothites 


E’ un fungo di dimensioni appena medie. Il cappello raramente supera i 7/8 cm di diametro, dapprima campanulato, successivamente convesso ed infine piano; la cuticola è liscia, sericea, di colore bianco; il margine è debordante e decorato da resti di velo biancastro; le lamelle sono libere, fitte e sottili, di colore bianco, con sfumature rosate; il gambo è cilindrico con base bulbosa, bianco, provvisto di un anello membranoso con bordo giallino; la carne è soda con odore e sapore gradevoli. Cresce nei pascoli, nei prati, anche nei giardini dalla fine dell’estate all’autunno inoltrato. Non commestibile, può causare intossicazioni gastrointestinali anche se non particolarmente gravi. Si può confondere con le pericolose Amanite bianche che però hanno lamelle non sfumate di rosa e la volva alla base del gambo, anche alcuni Agaricus biancastri somigliano molto, ma hanno lamelle decisamente più scure. Conosciuta per molto tempo come Lepiota naucina.



    

Enzo Ferri

 

Castelli Romani, novembre 2019

 

Ti potrebbe interessare

Agaricus campestris







Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli


lunedì 3 maggio 2021

Russula graveolens

Nome attuale:

Russula graveolens Romell

 

Sinonimi:

Russula xerampelina var graveolens (Romell) Melzer & Zvara

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae

Genere Russula  

Specie Russula graveolens

 

Cappello 40 – 70 ( 100 ) mm, carnoso e compatto, margine ottuso, debolmente scanalato solo in vecchiaia; la cuticola è asciutta e opaca, con colorazioni abbastanza variabili, da rosso vinoso a bruno vinoso ( la forma tipica ) ma anche bruno o mischiato con verde.

Lamelle praticamente senza o con pochissime lamellule, più o meno ocracee a maturità, spesso macchiate di bruno.

Gambo 10 – 25 x 30 - 80 mm, robusto, cilindrico, corrugato, occasionalmente con pennellate rossastre, presto imbrunente alla manipolazione.

Carne soda, bianca, rapidamente e vistosamente imbrunente, con sapore dolce e odore caratteristico di aringhe assai netto in vecchiaia, ma poco percepibile in gioventù.

Habitat cresce nei boschi latifoglie, molto comune nei boschi ampi e soleggiati mediterranei, anche su terreni sabbiosi.

Commestibilità commestibile, anche se l’odore tipico e forte di pesce non è da tutti gradito.

Note Specie fortemente policroma, ma sotto latifoglie termofile si tende a chiamarla sempre Russula graveolens, ad eccezione di Russula faginea di faggio, anche se si ammettono diverse forme e varietà con colorazioni estremamente variabili. Altre caratteristiche come tutte le Xerampelinae ( sporata, odore, imbrunimento e reazione verde al FeSO)




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, ottobre 2017

 

Ti potrebbe interessare

Russula vesca




 

 


Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Mauro Sarnari – Monografia illustrata del Genere Russula in Europa – AMB Trento