lunedì 30 novembre 2015

Agaricus phaeolepidotus

Nome attuale: 

Agaricus phaeolepidotus F.H. Møller

 

Sinonimi:

Agaricus perdicinus Pilát 

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Agaricaceae

Genere Agaricus

Specie Agaricus phaeolepidotus


Bel "prataiolo" che nonostante il nome preferisce crescere nei boschi. E’ un fungo di dimensioni piuttosto grandi con un cappello ricoperto di squamule brunastre su fondo bianco; le lamelle sono fitte, arrotondate e distanti, di colore rosa ma presto diventano scure, quasi nere tipiche del genere; il gambo è cilindrico, liscio con base bulbosa, ha un anello supero, membranoso, ornato nella faccia inferiore da una sorta di ruota dentata; la carne è ingiallente con odore leggero di fenolo che diventa decisamente più forte dopo strofinamento. Cresce nei boschi dei Castelli Romani in estate e autunno, non molto diffuso.

Note: prataiolo che preferisce la crescita negli slarghi dei boschi o ai margini dei sentieri più ampi, appartiene alla sezione degli Xanthodermatei, una sezione di Agaricus più o meno ingiallenti, dall' odore fenolico e tutti più o meno tossici; Agaricus phaeolepidotus ai Castelli è decisamente meno comune rispetto ad Agaricus moelleri con il quale si può confondere, ma quest'ultimo ha un ingiallimento molto più evidente e colore pileico diverso; anche Agaricus porphyrizon è un buon sosia e presente ai Castelli seppur raro, ma ha odore gradevole di mandorle amare e non di fenolo e squame appressate sulla cuticola di color porpora, può essere anche confuso con Agaricus augustus del quale sembra una replica in miniatura, ma quest'ultimo ha odore gradevole di mandorle amare e stazza decisamente maggiore, oltre ad essere decisamente raro ai Castelli Romani.




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, novembre 2015

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Agaricus moelleri

Agaricus porphyrizon

Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

 

Aggiornamento maggio 2021




sabato 28 novembre 2015

Tricholoma portentosum (Fr.) Quel.

Nome attuale:

Tricholoma portentosum (Fr.) Quel.

 

Sinonimi:

Sistematica

Agaricus portentosus Fr. 

 

 

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Tricholomataceae

Genere Tricholoma

Specie Tricholoma portentosum

 

Cappello 60 – 120 ( 150 ) mm, carnoso, convesso, campanulato, poi spianato, con largo umbone, di colore grigio scuro, grigio nerastro con sfumature violacee; cuticola fibrillosa, un po’ vischiosa, lucente, di aspetto metallizzato, margine flessuoso , fessurato a maturità.

Lamelle tipicamente smarginate-uncinate, larghe, non molto fitte, sinuose, biancastre con sfumature gialle.

Gambo 08 – 20 x 50 – 120 mm, robusto, cilindrico, biancastro, con sfumature gialle più evidenti nella parte alta, si macchia di giallo bruno al tocco.

Carne soda, bianca, appena giallina nel gambo; odore e sapore gradevoli, farinosi.

Habitat cresce nel tardo autunno e fino alle prime gelate, solitamente a gruppi, prevalentemente nei boschi di conifere, meno frequente sotto latifoglie.

Commestibilità buon commestibile, molto ricercato nelle zone dove fruttifica con abbondanza.

Note conosciuto con il nome popolare di “Cicalotto”, predilige le conifere montane, ma si può " scovare" nei boschi dei Castelli fino ai primi rigori dicembrini. E' un ottimo fungo, anche se non di facile reperibilità e identificazione, si riconosce per le sfumature gialle l’odore e sapore gradevoli, farinacei.




Enzo Ferri


Castelli Romani, novembre 2015

 

Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento.

Tricholoma di Alfredo Riva – ( Edizioni Candusso I – 17021 Alassio).

 

The Genus Tricholoma di Morten Christensen e Jacob Heilmann-Clausen (Fungi of Northern Europe – vol 4).


venerdì 27 novembre 2015

Hygrocybe insipida

Rocca di Papa,novembre 2015; foto di EnzoF
Sinonimi
Hygrocybe reai var. insipida,Hygrophorus insipidus 

Cresce ai Castelli Romani in autunno inoltrato.
Hygrocybe insipida deriva dal latino e significa testa umida priva di sapore

Piccola Hygrocybe dai colori sgargianti; cappello di colore rosso/aranciato con una piccola depressione centrale e bordo giallo; le lamelle sono rade, grosse e ventricose, di consistenza ceracea e di colore giallastro, attaccate al gambo per un dentino o appena decorrenti; il gambo è dritto, cilindrico, di colore giallastro/rossastro,  piu scuro all'apice; la carne è poco consistente inodore e insapore.
Cresce in autunno inoltrato e la si puo' trovare ovunque, prati e boschi, sentieri e aree incolte, anche in montagna fino ad oltre 2000 mt di quota

E' un autentico sosia di Hygrocybe mucronella che si differenzia per il sapore amaro.

Current Name:
Hygrocybe insipida (J.E. Lange) M.M. Moser

Position in classification:
Hygrophoraceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

EnzoF



lunedì 23 novembre 2015

Coprinus comatus

Rocca di Papa novembre 2015; foto di EnzoF
Sinonimi:
Agaricus comatus
Nome Italiano:
Coprino chiomato, Agarico chiomato, Fungo dell'inchiostro.
Nome dialettale:
Zinne de vacca

Cresce ai margini dei boschi e nei prati dei Castelli Romani in autunno.
il cappello puo' essere lungo fino a 20 cm, a forma di clava e ricopre quasi tutto il gambo, poi si apre e mentre il margine si stacca dal gambo comincia ad arrotolarsi verso l'alto e a liquefarsi in una poltiglia nerastra; la cuticola è bianca e quasi liscia, maturando si dissocia in squame; le lamelle sono bianche, ma presto rosa, infine nere e deliquescenti; il gambo, molto lungo, slanciato e cavo, biancastro, leggermente decorato; ha un anello mobile e sottile, poco persistente; la carne è tenera, bianca, presto rosa, infine nerastra e deliquescente, odore debole e sapore buono.


Dal latino comatus = con la chioma. Per le squame sul cappello
Cresce anche in estate, ma il periodo migliore è sicuramente l'autunno, ama i prati, i margini delle strade, specie quelle di campagna e i sentieri boschivi, apprezza in modo particolare le piazzole ricoperte di trucioli dove vengono tagliati i tronchi.
Considerato da alcuni tra i migliori funghi commestibili, ma da consumare subito, in quanto marcisce in tempi brevissimi e per rallentare questo processo si consiglia di staccare il gambo,al momento della raccolta.
Il Coprinus comatus viene ampiamente coltivato, oltre che per scopi alimentari, anche per fini terapeutici in quanto sembra possedere proprietà officinali importanti.
Alcuni studiosi consigliano il consumo di Coprinus comatus ai diabetici per il suo effetto ipoglicemizzante.Studi scientifici hanno isolato nel Coprinus comatus composti con potenziali effetti antitumorali per il cancro al seno e cancro gastrico.

Current Name:
Coprinus comatus (O.F. Müll.) Pers.
Position in classification:
Agaricaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

EnzoF

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venerdì 20 novembre 2015

Clavulina coralloides

Rocca di Papa,novembre 2015; foto di EnzoF
Sinonimi
Clavaria cristata, Clavulina cristata

Abbastanza diffuso, cresce nei boschi dei Castelli in autunno e fino ai primi freddi.    
La Clavulina coralloides è un fungo appartenente alla famiglia delle Clavulinaceae, alto fino a 8 cm, di colore biancastro, solitario o gragario; ramificato in numerosi rami dall'aspetto palmato-dentellato delle punte apicali; la superficie è liscia o leggermente corrugata dall'aspetto ceroso; la carne è tenace con odore leggero e sapore amarognolo.
Simile a Clavulina cinerea che è di colore grigiastro e Clavulina rugosa che però ha la superficie corrugata e con minori ramificazioni.
Molto spesso si trova parassitata da un un fungo Spadicioides clavararium che la rende di colore simile a Clavulina cinerea.

Molto spesso si trova parassitata da un un fungo Spadicioides clavararium che la rende di colore simile a Clavulina cinerea.

Current Name:
Clavulina coralloides (L.) J. Schröt

Position in classification:
Clavulinaceae, Cantharellales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

EnzoF

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Clavulina cinerea



                                                                                                        

mercoledì 18 novembre 2015

Clavulina cinerea

Rocca di Papa,ottobre 2015; foto di EnzoF
Sinonimi
Clavaria cinerea, Corallium cinereum                                                                                       
Non molto comune, cresce gregario o singolo nei boschi dei Castelli Romani  in autunno
La Clavulina cinerea è un fungo appartenente alla famiglia delle Clavulinaceae. Fungo alto fino a 10 cm, a forma di corallo, con ramificazioni che si diramano da tronco centrale poco evidente, opaco, rugoloso, di colore grigio-cenere, a volte con sfumature violacee e punte annerenti,odore di muschio e sapore dolciastro.

Clavulina cinerea deriva dal latino e significa piccola clava color cenere 
Due specie sono molto simili a Clavulina cinerea:
Clavulina rugosa con crescita meno ramificata e Clavulina cristata con ramificazioni che partono dalla base e colore generalmente piu' biancastro.

Current Name:
Clavulina cinerea (Bull.) J. Schröt.
Position in classification:
Clavulinaceae, Cantharellales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
EnzoF

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lunedì 16 novembre 2015

Limacella guttata

Rocca di Papa,ottobre 2015; foto di EnzoF
Sinonimi
Limacella lenticularis                                                                                                 
Bel fungo che cresce nei boschi dei Castelli Romani alla fine dell'estate e fino all'autunno.
 il cappello può raggiungere i 15 cm, globoso da giovane poi piano, leggermente umbonato, color cuoio chiaro; cuticola liscia e piu' o meno viscida; lamelle bianche, fitte e libere al gambo; gambo biancastro, finemente decorato, con anello ampio, a gonnellino, persistente; carne biancastra, con odore gradevole di farina.

Limacella guttata, di grandi dimensioni e poco comune che cresce nei boschi dei Castelli dopo le prime abbondanti piogge autunnali, somiglia sia al Genere Amanita, ma e' privo di volva, sia al Genere Macrolepiota, ma non ha il cappello squamato ma piuttosto viscido.

Current Name:
Limacella guttata (Pers.) Konrad & Maubl., Encyclop. Mycol. 14: 70 (1949)

Position in classification:
Entolomataceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
EnzoF


                                                                                                          

venerdì 13 novembre 2015

Linaria vulgaris

Rocca di Papa, novembre 2015; foto di EnzoF
Sinonimi:
Linaria speciosa Ten.
Nome Italiano:
Linaria comune, Linajola comune, Linajola campestre, Erba strega
Cresce ai Castelli Romani alla fine dell'estate colonizzando vasti tratti di prato
Pianta erbacea della famiglia delle Plantaginaceae che puo' raggiungere gli ottanta centimetri di altezza; le foglie sono alterne e lanceolate; I fiori crescono a grappolo prima conico, poi allungato e con un lungo sperone ricurvo, di colore dal bianco al giallo arancio; Il frutto è a capsula e contiene numerosi piccoli semi. È dotata di un gracile rizoma strisciante.
Cresce ai margini dei boschi e nei terreni incolti assolati dalla fine dell'estate e fino all'autunno.

Linaria vulgaris Mill.

EnzoF



lunedì 9 novembre 2015

Pleurotus ostreatus

Nome attuale: 

Pleurotus ostreatus (Jacq.) P. Kumm


Sinonimi:
Agaricus ostreatus Jacq                                                                                                  Crepidopus ostreatus ( Jacq. ) Grey

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Pleurotaceae

Genere Pleurotus

Specie Pleurotus ostreatus


Ogni singolo cappello può raggiungere i 15cm. Inizialmente convesso, ma presto disteso, poi depresso ed infine leggermente imbutiforme; superficie liscia, lucente, di colore grigio scuro in gioventù, brunastro a maturità; orlo sottile ed involuto; lamelle fortemente decorrenti, spesse, di colore biancastro; gambo molto breve, laterale o eccentrico, carnoso, consistente, di colore biancastro; carne tenace, consistente, biancastra con sapore dolciastro ed odore gradevole; cresce in gruppi numerosi in autunno inoltrato e fino alle prime gelate. Non comune ai Castelli Romani. Buon commestibile.

Note: Caratteristico fungo a forma di conchiglia che può raggiungere dimensioni veramente notevoli. Il gelone è un buon fungo commestibile che si presta benissimo ad essere coltivato, probabilmente è il fungo che viene coltivato con maggior successo, sia in ambito domestico che industriale, si trova sui banchi dei supermercati praticamente tutto l'anno.





Enzo Ferri



Castelli Romani, novembre 2015

 

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Bibliografia:

Polypores of the mediterranean region – A. Bernicchia & S.P Gorjon - Romar

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento 

lunedì 2 novembre 2015

Amanita citrina e ghigliottina!!


Rocca di Papa, ottobre 2015; Foto di EnzoF
Un caso classico della criminologia dell’800 fu quello che portò  all’identificazione dell’Amanita citrina....e a far perdere la testa al Sig Girard e consorte.

A Parigi nella seconda meta' dell' 800 un certo sig Girard aveva escogitato un modo semplice per far soldi.Il sig Girard era diventato un ottimo cliente di un certo sig Theo ritenuto un buon conoscitore di funghi, il quale raccoglieva e commercializzava funghi, sia a ghiottoni mangiatori di prelibatezze che a studiosi e scienziati che studiavano i funghi.Il sig Girard aveva pensato bene di sfruttare la situazione per fare soldi  facilmente. Individuava persone agiate che avevano scarsi legami familiari o meglio ancora vivevano sole e che avevano una qualche somiglianza fisica e anagrafica con Girard, sua moglie, il fratello di sua moglie e probabilmente altri complici fidati.Rapidamente li avvicinava e ne diventava amico, poi piano piano li introduceva nella sua cerchia familiare e a loro insaputa stipulava una assicurazione sulla vita, naturalmente i beneficiari erano Girard, o sua moglie o suo cognato.A questo punto non restava che invitare a cena i nuovi amici, una bella cena a base di Amanita phalloides che il buon Theo aveva procurato e ....il gioco era fatto, anzi "le jeu et fait" come diceva Girard. Il " gioco " ando' avanti per un bel pezzo e senza intoppi, finchè nell'ultimo caso Girad che era stato assente a causa di un viaggio, si presentò all’assicurazione e scopri con grande disappunto che non c'era stato alcun decesso.L’impiegato dell' assicurazione, insospettito da quella richiesta di denaro per una persona non deceduta e dal fatto che non era la prima volta che il buon Girard si presentava a riscuotere, avvertivi' l' assicurato del tutto ignaro e quindi la polizia.E  fu cosi' che il sig Girard, sua moglie e suo cognato furono ghigliottinati per aver avvelenato con i funghi molte persone.Era accaduto che i funghi raccolti nell’ultima occasione e scambiati dal bravo Theo per Amanita phalloides erano esemplari di Amanita citrina, alquanto simile, ma che ancora non era stato classificato e fu necessario attendere fino al 1927 per essere dichiarato ufficialmente “non velenoso”.
( Brano tratto da nuovamicologia )


EnzoF

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