sabato 30 dicembre 2017

Il Coprino chiomato ( Coprinus comatus )

 Il Corpinus Comatus ha diverse proprietà medicinali, forse la più importante è quella di essere un potente ipoglicemizzante, utile per la cura del diabete. Inoltre è ricco di vitamine e minerali, contiene amminoacidi essenziali ed ha un’elevata percentuale di proteine. Il Coprinus comatus regola il rilascio dell’insulina, aumentandone la sensibilità periferica e modulando contestualmente il sistema immunitario, il fungo agisce senza gli effetti collaterali tipici dei farmaci ipoglicemizzanti. In un recente studio è stata valutata l’efficacia del fungo in ratti resi iperglicemici forzatamente. Novanta minuti dopo l’assunzione del fungo la glicemia si è ridotta del 41% e tre ore dopo persiste una riduzione del 30%, anche sei ore dopo c’è ancora una glicemia ridotta del 20%. Per questo motivo il Coprinus comatus è utilizzato nel diabete sia di tipo 1 che di tipo 2. In medicina tradizionale cinese è stato utilizzato anche per favorire la digestione e nel trattamento delle emorroidi. È utile anche nella stipsi e nel trattamento delle infezioni intestinali. Sono stati effettua esperimenti di laboratorio su cavie da cui risulterebbe che aiuta il sistema immunitario dei ratti a contrastare lo sviluppo di alcuni tumori. Il Coprinus comatus viene a tutt'oggi coltivato, oltre che per scopi alimentari, anche per fini terapeutici per le sue notevoli proprietà.


Enzo Ferri


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Coprinus comatus

Coprinus comatus



sabato 23 dicembre 2017

Auguri

Tantissimi Auguri 
di Buon Natale!!
e che il Nuovo Anno sia ricco di 
SERENITA'
Un sentito ringraziameto ai lettori

I post riprenderanno con il nuovo anno
EnzoF

lunedì 18 dicembre 2017

Omphalotus olearius

Omphalotus olearius (DC.) Cantante
Sinonimi:
Agaricus olearius, Clitocybe olearia, Pleurotus olearius
Nome comune:
Fungo dell'ulivo

Il cappello ha una superficie lucida, di colore arancio bruno con evidenti fibrille più scure; lamelle decorrenti, molto fitte con lamellule, di colore giallo/arancio; gambo cilindrico, sinuoso, concolore alle lamelle; carne elastica e tenace di colore giallo, odore insignificante. Fungo che ama i climi caldi, chiamato fungo dell'ulivo, ma può crescere alla base di vecchi ceppi o rami interrati di latifoglie come castagno e querce, poco diffuso nei boschi dei Castelli Romani.
Cresce ai Castelli Romani dalla fine dell'estate e fino al primo autunno, generalmente cespitoso in numerosi esemplari. 



Strano ma vero, spesso viene scambiato con i Cantharellus ( Galletti o Finferli che dir si voglia ), scambio molto pericoloso, perché, a differenza dei Galletti, ottimi commestibili, l'Omphalotus olearius è un fungo tossico che provoca sindrome gastrointestinale a breve latenza anche abbastanza grave.
L'intossicazione compare dopo un paio d'ore dal pasto con nausea, vomito e diarrea, talvolta associati a sudorazione e ipersecrezione salivare e lacrimare. Alcuni soggetti hanno anche problemi alla vista.
Enzo Ferri


Castelli Romani, ottobre 2017


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lunedì 4 dicembre 2017

il Fungo dell'inchiostro

Castelli Romani, novembre 2017; Foto di EnzoF


In questo novembre 2017 caratterizzato da una carenza di funghi come non si vedeva da anni, a seguito di una estate torrida e un autunno freddo, alcune specie trovano le condizioni ideali per fruttificare. Coprinu comatus è una di questa, anche se non l'unica. Le aiule in mezzo alle strade, specie quelle con irrigazione, i sentieri dei boschi ricchi di sostanze organiche, i prati incolti sono letteralmente invasi da questo fungo.
Dal cappello del Coprinus comatus, così come da altri Coprinus , in passato si otteneva un liquido, che serviva a preparare una specie di inchiostro molto più resistente di quello di china. Per tale motivo questi funghi, sono comunemente chiamati funghi dell'inchiostro
Non da tutti conosciuto e apprezzato è considerato da molti autori una vera e propria leccornia. Come diceva il Cetto " dopo l’Amanita caesarea è il miglior fungo commestibile ". 
Anche se i gusti sono soggettivi, è fuor di dubbio che sia un ottimo fungo.

Il Coprinus Comatus può essere cucinato in tantissimi modi, come del resto gli altri funghi, ma un modo per apprezzare appieno il suo gusro delicato è saltato in padella con un pò di burro e/o con un poco di olio di oliva. Può essere trifolato, usato come condimento per pasta o risotto, e perchè no anche sulla pizza ( preferibilmente senza pomodoro )


Oltre a queste importanti caratteristiche organolettiche, il Corpinus Comatus ha diverse proprietà medicinali , tra le quali la più famosa è quella di essere un potente ipoglicemizzante, utile per la cura del diabete. E'  ricco di vitamine e minerali, contiene gli amminoacidi essenziali ed un’elevata percentuale di proteine. Contiene il vanadio, minerale che ha un chiaro effetto ipoglicemizzante. 
Il Coprinus comatus regola  il rilascio dell’insulina, aumentandone la sensibilità periferica e modulando contestualmente il sistema immunitario, grazie al vanadio, il tutto senza gravi controindicazioni che ha la somministrazione del vanadio a livello metallico. Il fungo agisce senza gli effetti collaterali tipici dei farmaci ipoglicemizzanti. 
In un recente studio è  stata valutata l’efficacia del fungo in ratti resi iperglicemici forzatamente. Dopo la somministrazione del fungo, l’iperglicemia indotta da Alloxana è diminuita significativamente, analogo effetto significativo si è avuto nell’iperglicemia indotta da adrenalina ; si è inoltre rilevato un miglioramento della tolleranza glucidica dei topi normali.
Novanta minuti dopo l’assunzione del fungo la glicemia si riduce del 41%.
Tre ore dopo persiste una riduzione del 30%.
Sei ore dopo c’è ancora una glicemia ridotta del 20%.
Per questo motivo il Coprinus comatus è utilizzato nel diabete sia di tipo 1 che di tipo 2. In medicina tradizionale cinese è stato utilizzato anche per favorire la digestione e nel trattamento delle emorroidi. È utile anche nella stipsi e nel trattamento delle infezioni intestinali.
Sono stati effettua esperimenti di laboratorio su cavie da cui risulterebbe che la sostanza contenuta in questa specie di Coprinus aiuta il sistema immunitario dei ratti a contrastare lo sviluppo di alcuni tumori. In particolare l’azione antitumorale si è osservata a livello di tessuto connettivo e di sostegno in sarcomi e carcinomi.
Inoltre recentissimi studi  hanno isolato nel C. comatus composti con potenziali effetti antitumorali per il cancro al seno. L'estratto acquoso di questo fungo, infatti, ha inibito la crescita delle cellule tumorali mammarie. 
Il Coprinus comatus viene a tutt'oggi coltivato, oltre che per scopi alimentari, anche per fini terapeutici per le sue notevoli proprietà. 

Current Name:
Coprinus comatus (O.F. Müll.) Pers

EnzoF

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venerdì 1 dicembre 2017

I Funghi medicinali

I funghi hanno da sempre attirato l’interesse degli uomini, da sempre sono stati visti come oggetti misteriosi. Ma da secoli sono stati utilizzati in svariati modi, in medicina, per accendere il fuoco, per tingere i tessuti, per scopi anche criminali o “ricreativi”. Otzi rinvenuto sul ghiacciaio del Similaun sulle Alpi e risalente all’età del rame ( circa 3500 a.C. ) portava con se un fungo probabilmente per uso medico e un altro usato per accendere il fuoco. I funghi sono stati usati dagli aztechi, dalle popolazioni siberiane, nell’antica Roma, nel medioevo…ma la conoscenza più approfondita sulle proprietà medicinali dei funghi arriva dall’Estremo Oriente. Nell’antica Cina i funghi erano considerati quasi magici e simboli di vita. La Micoterapia studia i funghi medicinali che possono dare un grande aiuto per prevenire o curare alcune malattie, anche se non possono e non devono sostituire i farmaci. Molti di questi funghi hanno nomi “esotici”, quasi sempre giapponesi, proprio per la tradizione secolare dell’uso in quelle regioni. Alcune specie sono esclusive di altre latitudini, lontane dai nostri posti, qualcuna invece è ben presente. Io non sono un medico e quindi queste schede non hanno nulla di scientifico, ma vogliono essere solo uno spunto per chi volesse approfondire un argomento sicuramente interessante.

Enzo Ferri

Il Coprino chiomato ( Coprinus comatus )

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lunedì 27 novembre 2017

Leocarpus fragilis

Castelli Romani, novembre 2017, foto di EnzoF

Sinonimi
Diderma vernicosum, Reticularia fragilis 
Cresce nei boschi dei Castelli Romani in tutte le stagioni, più frequentemente in autunno

Piccolo funghetto che raggiunge a stento due millimetri di diametro e forse anche meno di altezza, ma che forma un "ammasso" di più individui che lo rendono molto visibile; ha la forma di una pera con un gambetto molto corto biancastro e lucido . 
Colore del fungo  variabile dal giallo al rosso in base alla maturazione del fungo e del grado di umidità dell'aria; inizialmente di un bel giallo vivo, poi diventa rossastro ed infine bruno; la superficie è liscia e lucida tranne che nello stadio più avanzato

Myxomicete molto diffuso, che può crescere in qualsiasi momento dell'anno ma è più frequente ed abbondante in autunno. Fruttifica su aghi, foglie o steli delle piante
Current Name:
Leocarpus fragilis (Dicks.) Rostaf.

Position in classification:
Physaraceae, Physarales, Incertae sedis, Myxomycetes, Myxomycota, Protozoa
EnzoF



lunedì 20 novembre 2017

Lacrymaria lacrymabunda

Castelli Romani,novembre 2017; foto di EnzoF

Sinonimi
Psathyrella lacrymabunda, Lacrymaria velutina

Poco comune, cresce ai Castelli Romani a gruppi numerosi nei prati, parchi e giardini in autunno   
Cappello feltrato, peloso, specialmente al margine, meno nella zona centrale, di colore ruggine-bruno; lamelle scure con tipico effetto marezzato per via delle goccioline che si asciugano, gambo decorato e feltrato con anello effimero che spesso mostra colore nero per il colore della sporata che vi si deposita, odore terroso

                                                                                                               

Interessante il colore della sporata in massa, completamente nera

Fungo di dimensioni medio grandi per il genere di appartenenza che raramente cresce nel bosco, ma preferisce  aree urbane,  giardini,  parchi pubblici, in questo caso in un'aiuola in mezzo alla strada con irrigazione
Current Name:
Lacrymaria lacrymabunda (Bull.) Pat.

Psathyrellaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
EnzoF




lunedì 13 novembre 2017

Craterellus tubaeformis

Castelli Romani, ottobre 2017; foto di EnzoF

Sinonimi
Cantharellus tubaeformis                                                                                                 

Nome Italiano:
Finferla

Fungo poco comune, cresce a gruppi nei boschi dei Castelli Romani in autunno e fino ai primi freddi.      
Cappello ombelicato e rugoso di colore bruno; imenoforo formato da pliche anastomizzate decorrrenti molto evidenti da sembrare vere lamelle, gambo cilindrico  di colore giallastro, cavo all'interno; carne elastica con sapore dolciastro    

Cresce nelle zone umide, anche all'interno di grosse ceppaie di castagno in disfacimento, a gruppi, dalla tarda estate all'autunno inoltrato.
Viene chiamato Finferla, ma la vera Finferla Trentina è il simile Cantharellus lutescens, molto simile ma dai toni più giallastri e dalle caratteristiche organolettiche leggermente superiori.


Current Name:
Craterellus tubaeformis (Fr.) Quél.

Position in classification:
Cantharellaceae, Cantharellales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
EnzoF

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lunedì 6 novembre 2017

Helvella atra

Castelli Romani, ottobre 2017, foto di EnzoF

Sinonimi
Leptopodia atra   

Cresce ai Castelli Romani in autunno
Helvella di dimensioni medio-piccole. Ha una mitra nerastra e lucente; gambo liscio e un po' schiacciato, furfuraceo specie in alto; carne elastica, fragile di colore scuro

 Rinvenuta sotto latifoglie tra castagno e nocciolo, su sentiero molto umido e ricco di residui vegetali, ai margini del bosco, poco frequente ai Castelli Romani 
Current Name:
Helvella atra J. König

Position in classification:
Helvellaceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Ascomycota, Fungi

EnzoF

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Genere Helvella

                                                                             

lunedì 30 ottobre 2017

Lactarius chrysorrheus Fr.
Cappello 40 – 80 mm, piano convesso, poi depresso, di colore giallo arancio, rosa aranciato, con zonature e guttule arancio-rossastre disposte in cerchi e con margine lobato; cuticola asciutta, brillante.
Lamelle adnate o appena subdecorrenti, fitte, forcate al gambo con numerose lamellule, da crema-giallastre a crema-ocracee.
Gambo 08-15 x 30-60, cilindrico o leggermente clavato, pruinoso in alto, biancastro.
Carne soda, biancastra, virante al giallo con odore debolmente fruttato e sapore amaro-acre.
Latice abbondante, bianco virante immediatamente al giallo con sapore astringente e leggermente acre.
Habitat boschi di latifoglie, molto comune
Commestibilità non commestibile per il sapore amaro e acre.
Note anche in autunno inoltrato, una delle ultime specie a fruttificare prima dell’ inverno. Si riconosce abbastanza facilmente per il cappello giallo aranciato e le zonature rossastre concentriche e il latice velocemente virante al giallo.





 Enzo Ferri

Castelli Romani, ottobre 2017

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Bibliografia:
Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento
Lactarius ( M. T. Basso ) - Mykoflora 

lunedì 23 ottobre 2017

Cystolepiota pulverulenta

Castelli Romani,ottobre 2017; foto di EnzoF

Sinonimi
Lepiota pulverulenta, Leucoagaricus pulverulentus, Pulverolepiota pulverulenta 

Poco diffuso, cresce isolato o in pochi esemplari nei boschi dei Castelli in autunno
Cappello biancastro, ricoperto da fitta pruina polverosa molto fragile e facilmente detersibile; lamelle libere, bianche, piuttosto fitte; gambo interamente ricoperto da una pruina polverosa fragile, ingiallente alla manipolazione; carne  biancastra, molto tenera che  si polverizza nel prenderla tra le dita. 

Non è un ritrovamento molto frequente, almeno per la mia esperienza anche se abbastanza costante nelle stazioni di crescita 

Current Name:
Cystolepiota pulverulenta (Huijsman) Vellinga

Position in classification:
Agaricaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

EnzoF

                                                                                                                

lunedì 16 ottobre 2017

Abortiporus biennis

Abortiporus biennis (Bull.) Singer

[= Polyporus biennis, Daedalea biennis ] 

Sporofori generalmente muniti di un breve gambo, raramente sessili. Il cappello che può raggiungere i 15 cm di diametro, spesso confluenti, raramente singoli; superfice pileica ruvida, zonata, dapprima giallastra, poi bruno – rossaatra; Imenoforo a tubuli e pori, abbastanza ampi e angolosi, decorrenti sul gambo, biancastri; gambo eccentrico biancastro; carne spessa, fibrosa.

Habitat: cresce su legno morto di latifoglie, a volte anche apparentemente terricolo, ma sicuramente attaccato a radici interrate. Si riconosce per la tendenza a macchiarsi di bruno – rosso al tocco.

Poco frequente nei boschi dei Castelli Romani, dove cresce in estate avanzata e fino all’autunno.



Enzo Ferri

Castelli Romani, ottobre 2017

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento 

         

Coprinopsis melanthina

Nome attuale: 

Coprinopsis melanthina (Fr.) Örstadius & E. Larss.

 

Sinonimi:

Psathyrella melanthina (Fr.) Kits van Wav

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Psathyrellaceae

Genere Coprinopsis

Specie Coprinopsis melanthina

Cappello di medie dimensioni, di colore grigiastro e striato al margine in età avanzata; lamelle grigiastre da subito con riflessi rosati; gambo bianco con abbondante residuo miceliare alla base; odore e sapore nulli. Non commestibile. Cresce nei boschi dei Castelli Romani all'inizio dell'estate e in autunno.

Note: la crescita lignicola e le colorazioni rosate delle lamelle fanno pensare al genere Pluteus che hanno però lamelle libere. Coprinopsis melanthina è descritto come fungo poco comune, ma che in certi periodi, con condizioni favorevoli riesce a crescere in maniera copiosa.




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, ottobre 2017

 

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli

 

Aggiornamento, maggio 2021