lunedì 21 settembre 2020

Rheubarbariboletus armeniacus (Quél.) Vizzini, Simonini & Gelardi

 

Nome attuale:

Rheubarbariboletus armeniacus ( Quel. ) Vizzini, Simonini & Gelardi


Sinonimi:

Xerocomus armeniacus ( Quel. ) Quel. 

Boletus armeniacus Quel.

 

 

Cappello 40 – 100 ( 120 ) mm, da emisferico a convesso, poi guancialiforme; con orlo involuto, quasi mai completamente disteso; cuticola opaca, feltrata, asciutta, sovente areolata, colorazioni variabili da rosa a rosa antico, a rosa salmone, fino a rossastro.

Tubuli leggermente depressi e uncinati al gambo, di colore giallo, poi giallo-verde, viranti al blu al taglio; pori piccoli, presto angolosi, concolori ai tubuli, viranti al blu.

Gambo 10 – 25 x 40 – 100 mm, cilindrico, con base affusolata e un po’ radicante, fibrolloso, con costolature che simulano una sorta di reticolo, concolore al cappello, giallastro all’apice e spesso colorato di rosso verso la metà inferiore, vira al blu-verde al taglio.

Carne soda, giallo vivo solo nella metà inferiore del gambo, ocra-arancio verso la punta, viraggio abbastanza intenso all’attaccatura tra gambo e cappello; odore e sapore fungini, gradevoli.

Habitat specie termofila, cresce solitamente a gruppi, sotto latifoglie con preferenza per quercia e castagno, abbastanza comune in ambiente mediterraneo e ben presente anche ai Castelli Romani.

Commestibilità discreto commestibile da giovane, scartando il gambo perché coriaceo.

Note specie dalle colorazioni estremamente variabili. Il carattere macro più caratteristico è la colorazione arancio-albicocca della carne nella parte bassa del gambo. Simile a Rheubarbariboletus persicolor che ha gambo più giallo ed è ancora più amante dei climi caldi, meno frequente ai Castelli Romani.




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, settembre 2016


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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia – Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

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