sabato 12 ottobre 2013

Russula delica Fr


 Russula delica Fr        

 Cappello 60 – 140 (190) mm, carnoso e duro, emisferico, quindi convesso, alla fine notevolmente imbutiforme; orlo lungamente ricurvo; cuticola asciutta, ricoperta di terriccio difficilmente asportabili, biancastra, ma presto con macchie ocra brunastro.

Lamelle leggermente decorrenti, con lamellule numerose e di lunghezza variabile, abbastanza spaziate, bianco crema, presto macchiate di bruno.

Gambo 15 – 35 x 25 – 50 mm, duro e robusto, abbastanza corto, con superfie appaena corrugata, raramente con una cintura verdastra all’apice del gambo.

Carne spessa e soda, dura, di colore bianco, ma visibilmente imbrunente, con odore forte e sgradevole, salmastro o di pesce, sapore appena pepato solo nelle lamelle.

Habitat molto comune, sia sotto conifere che latifoglie.

Commestibilità senza valore.  

Note è una tra le più grandi di tutto il genere Russula. Nonostante viene descritta di valore scarso o nullo dal punto di vista della commestibilità in alcune regioni italiane, ed in alcune zone dei Castelli Romani è consumata e apprezzata per la compattezza della carne e l’ottima resa. Simile a Russula chloroides ( Krombh. ) Bres. Dalla quale si distingue con certezza solo con l’indagine microscopica. Anche i Lactarius bianchi sono simili, ma la presenza del latice toglie ogni dubbio



Enzo Ferri

 Castelli Romani, ottobre 2017

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli













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