Partenza da piazza Giuseppe di Vittorio ai Campi d'Annibale a quota 750 mt slm, alle prime luci dell'alba per godere del fresco, anche se in verita' piu' che di fresco bisognava parlare di freddo, vista la temperatura intorno ai 10 gradi.
Si prende via Montecavo campagna, subito ripida, strada sterrata che in circa 15 minuti arriva ad incrociare la Via Sacra, vecchia di 2000 anni e che partendo da Roma arrivava sulla cime del monte Albano ( oggi Montecavo ) qui una piccola cappella dedicata alla Madonna invita ad una riflessione, in pochi metri si arriva alla "loggetta" dove si puo' godere di un panorama unico, maestoso, e' l'unico punto dei Castelli Romani da dove si vedono entrambi i laghi vulcanici di Nemi e di Castelgandolfo.
Superato questo punto si procede per un breve tratto in discesa sulla vecchia carrozzabile che sale a Montecavo, sempre con panorami spettacolari che spaziano fino al promontorio del Circeo ad un centinaio di km di distanza,fino ad incrociare il sentiero n 9, ben segnalato che porta sulla cime del monte Faete
Inizia una ripida ma breve salita fino ad arrivare ad un'altro grandioso punto panoramico, ancora il lago di Nemi e tutta la citta' di Roma
Dopo una breve sosta per scattare qualche foto si riprende il sentiero a tratti sassoso, ma ormai solo con lievi saliscendi, la vegetazione prevalentemente e' quella di latifoglie di media montagna ( Cerri, Roverella, Acero di Monte, Carpini, Nocciolo e soprattutto Castagno )ma con qualche piccolo Faggio qua' e la' anche se qualche esemplare e' sicuramente centenario, a ricordare che qualche secolo orsono, prima dell'introduzione del castagno da parte dell'uomo per motivi economici le faggete erano ben presenti almeno alle quote maggiori.
Incrociamo la vecchia strada asfaltata ormai in disuso che portava alla cima del monte Faete, la massima elevazione dei Colli Albani a 957 mt slm, qui una breve deviazione e' d'obbligo per ammirare ancora panorami mozzafiato; la cima di Montecavo purtroppo gravemente deturpata dalle antenne, ancora Montecavo con i Campi D'Annibale, il piu' elevato dei quartieri di Rocca di Papa e che deve il suo nome, ad un fatto di duemila anni fa', quando il condottiero cartaginese Annibale si accampo' nel tentativo di conquistare Roma distante solo una ventina di km e piu' a est il colle Jano o i Monti secondo la tradizione locale, con il Tuscolo, i monti Prenestini e fino ai Simbruini nel vicino Appennino Laziale
Si riprende il percorso ora in discesa, in certi punti anche ripida, ma non difficile, sino ad arrivare alla localita' denomita la "forcella" con area pic-nic e una piccola cappella in onore della Madonna costruita oltre un secola fa' per invocare la protezione divina dei boschi dagli incendi a testimonianza dell'amore dei "Rocchisciani" ( gli abitanti di Rocca di Papa )per il bosco, per secoli principale fonte di sostentamento.
Qui si svolta a destra e in poco tempo inizia la salita per colle Jano-Monti, salita ripida e breve dove c'è un'altro grandioso punto panoramico rivolta ad est sul vicino Appennino, ma oggi parzialmente impraticabile per lavori
Ormai il grosso è fatto e una gradevole e ombrosa discesa attraverso la valle dei Caprari ci riporta nel centro abitato e da qui in poco tempo al punto di partenza, datosi che il percorso è circolare.
Percoso con saliscesendi, mediamente impegnativo, ma non difficile e con tempi di percorrenza di circa tre ore foto comprese
EnzoF
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