Nome attuale:
Lactarius
zonarius (Bull.) Fr.
Sinonimi:
Lactarius zonarius
var. scrobipes (Kühner & Romagn.) Bon
Cappello 50
– 130 (150) mm; inizialmente convesso, appianato, ma presto con una depressione
centrale, imbutiforme a maturità; cuticola liscia, untuosa, appena pubescente
all'orlo’, di colore crema, fulvo ocraceo, con zonature concentriche più scure,
più evidenti nei giovani esemplari.
Lamelle
fitte,
appena decorrenti, di colore biancastro o crema chiaro con sfumatyre rosate, si
macchiano di bruno alla manipolazione.
Gambo
15 – 30 x 30 – 55 mm; dritto, breve e tozzo,
attenuato alla base, concolore alle lamelle, superficie liscia o con qualche
scrobicolo più scuro.
Carne soda nel cappello, fragile nel gambo, biancastra con odore fruttato e
sapore moderatamente acre dopo qualche secondo.
Latice abbondante, bianco immutabile, crema grigiastro essiccando sulle lamelle,
acre dopo qualche minuto.
Habitat cresce nei boschi caldi di latifoglia, molto comune dall’estate al primo
autunno.
Commestibilità velenoso. Provoca sindrome
gastrointesinale incostante.
Note uno dei Lactarius
più comune ai Castelli Romani. Alcune volte, ma non sempre, presenta delle
fossette più scure sulla superficie del gambo.
Enzo
Ferri
Castelli Romani, settembre 2015
Lactarius sp Bibliografia: Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento Funghi d’Italia - Zanichelli Lactarius ( M. T. Basso ) - Mykoflora |
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