Polyporus lentus,Polyporus forquignonii
Castelli Romani; maggio 2015; foto di EnzoF
Fungo legnoso, che cresce ad inizio estate o autunno su legno marcescente di latifoglie; non molto frequente nei boschi dei Castelli.
Polyporus tuberaster ha un cappello che puo' raggiungere 15 cm di diametro, di colore bruno-giallastro, a volte scolorito fino al biancastro, di forma emisferica da giovane, reniforme e leggermente imbutiforme negli esemplari adulti, ricoperto da squamette più scure; pori bianchi e angolosi, decorrenti sul gambo che e' cilindrico, fioccoso e spesso ricurvo, centrale o laterale/eccentrico; l’odore è leggero, fungino, gradevole e sapore nullo.
Puo' crescere singolo su rami marcescenti di latifoglia, oppure, ma piu' raramente gregario e apparentemente terricolo, in realta' emergente da una "pietra fungaia" chiamata sclerozio molto duro, formato da un intreccio di terra , sassi e radici e che puo' pesare anche 15 kg; potendo essere presente o meno, lo sclerozio non rappresenta un carattere determinante.
Noto fin dall'antichita', in passato la "pietra fungaia" veniva coltivata e conservata in luogo fresco e umido per indurre la formazione di funghi che venivano consumati da giovani.
Current Name:
Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr
Position in classification:
Polyporaceae, Polyporales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
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