lunedì 11 settembre 2023

Hygrocybe spadicea

Nome attuale: 

Hygrocybe spadicea (Scoop.) P.Karst.  


Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Hygrophoraceae

Genere Hygrocybe

Specie Hygrocybe spadicea


Descrizione cappello fino a 10cm, conico, poi campanulato e alla fina spianato con orlo lobato e sottile, di colore bruno scuro; cuticola fibrillosa e vischiosa; lamelle larghe, spesse, con numerose lamellule, da smarginate o appena adnate, di colore giallastro, a maturità con sfumatura arancione; gambo cilindrico, attenuato alla base, di colore giallo con fibrille bunastre; carne consistente solo nel cappello, di colore giallino, con odore e sapore poco pronunciati

Habitat cresce in autunno nei prati ampi dei boschi di latifoglie, non comune ai Castelli Romani 

Commestibilità non commestibile o comunque di scarso valore

Osservazioni le colorazioni di questa bella specie la rendono di facile riconoscimento, la specie più somigliante è Hygrophorus hypothejus che ha il gambo glutinoso e cresce nei boschi di Pinus



Enzo Ferri


Castelli Romani, ottobre 2022


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Hygrophorus hypothejus

 

 

Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

lunedì 4 settembre 2023

Xerocomellus cisalpinus

Nome attuale:

Xerocomellus cisalpinus (Simonini, H Ladurner & Peintner) Klofac


Sinonimi:

Xerocomus cisalpinus Simonini, H Ladurner & Peintner

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Genere Xerocomellus 

Specie Xerocomellus cisalpinus 


Descrizione Il cappello, di medie dimensioni è di colore nocciola bruno presto screpolato che lascia intavvedere la carne rosata sotto la cuticola; tubuli e pori gialli, poi verdastri che virano al blu al tocco; Il gambo è cilindrico, spesso contorto, di colore giallo sfumato di rosso verso la base; la carne è giallastra che vira al blu al taglio, in particolare nel gambo; il sapore è dolciastro e l'odore leggero.

Habitat cresce in autunno sotto latifoglie, abbastanza comune ai Castelli Romani, ma piuttosto localizzato

Commestibilità commestibile discreto scartando il gambo troppo fibroso

Note caratterizzato essenzialmente da una cuticola presto screpolata in minute areole, di colore bruno-ocra-grigiastro; la specie più vicina è Xerocomellus chrysenteron con screpolatura della cuticola simile, ma con viraggio meno accentuato e localizzato nel cappello



Enzo Ferri

Castelli Romani, settembre 2017

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Xerocomellus chrysenteron

Xerocomus chrysenteron







Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Fungi Europaei vol. 2 - Boletus sl - JA Munoz

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

Aggiornamento, agosto 2023






lunedì 28 agosto 2023

Xerocomellus chrysenteron

Nome attuale:

Xerocomellus chrysenteron (Bull.) Sutara


Sinonimi:

Xerocomus chrysenteron Bull. Quel.

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Genere Xerocomellus 

Specie Xerocomellus chrysenteron 


Descrizione il cappello può raggiungere i 12 cm di diametro, da convesso a piano; cuticola asciutta e tomentosa, tipicamente screpolata, che sovente mostra la carne sottostante rossastra; pori ampi e angolosi, di colore giallo che virano al blu alla pressione e al taglio; gambo cilindrico, affusolato alla base, sovente ricurvo, giallastro, con striature rosso più o meno evidenti ed estese; carne abbastanza soda nel cappello e tenace nel gambo, di colore giallino, rossa sotto la cuticola, al taglio vira debolmente all’azzurro nel cappello, odore lieve, fungino e sapore mite.

Habitat ubiquitario, cresce sia sotto conifere che latifoglie, non molto comune ai Castelli Romani

Commestibilità commestibile discreto scartando il gambo troppo fibroso

Note probabilmente la specie più vicina è Xerocomellus pruinatus che cresce negli stessi ambienti, ma un cappello più scuro e meno aerolato, Xerocomellus porosporus ha un cappello grigiastro ed privo di carne sottocuticolare rossa, Xerocomellus cisalpinus ha un viraggio molto più marcato




Enzo Ferri

Castelli Romani, settembre 2016

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Xerocomellus cisalpinus

Xerocomellus cisalpinus






Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Fungi Europaei vol. 2 - Boletus sl - JA Munoz

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

Aggiornamento, agosto 2023










lunedì 21 agosto 2023

Xerocomellus porosporus

Nome attuale:

Xerocomellus porosporus (Imler ex Watling) Sutara


Sinonimi:

Xerocomus porosporus Imler

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Genere Xerocomellus

Specie Xerocomellus porosporus


Descrizione il cappello da convesso a piano può raggiungere i 10 cm di diametro; la cuticola è asciutta di colore grigio, grigio-brunastro, presto screpolata in areole che lasciano intravvedere la carne sottottostante biancastra; tubuli di colore giallo che virano al blu alla pressione e al taglio; pori angolosi anch’essi viranti se contusi; gambo cilindrico, affusolato alla base, sovente ricurvo, giallastro in alto, concolore al cappello verso il basso e vistosamente annerente; carne abbastanza soda nel cappello e fibrosa nel gambo, di colore giallino, al taglio vira debolmente all’azzurro nel cappello; odore fungino e sapore mite

Habitat cresce preferibilmente nei boschi di latifoglia, non molto comune ma ben presente ai Castelli Romani

Commestibilità commestibile discreto scartando il gambo troppo fibroso

Note Xerocomellus porosporus si riconosce per la cuticola presto screpolata che fa vedere la carne sottostante chiara e il gambo scuro verso la base, annerimento visibile anche al taglio; potrebbe essere confuso con Xerocomellus chrysenteron che ha toni rossi sul cappello e sotto le screpolature della cuticola




Enzo Ferri

Castelli Romani, settembre 2017

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Xerocomellus chrysenteron

Xerocomellus chrysenteron







Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Fungi Europaei vol. 2 - Boletus sl - JA Munoz

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

Aggiornamento, agosto 2023


lunedì 14 agosto 2023

Amanita ovoidea

Nome attuale: 

Amanita ovoidea (Bull.) Link 

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae

Genere Amanita

Specie Amanita ovoidea


Nome comune:  

Farinaccio 


Descrizione fungo di grandi dimensioni. Il capello è massiccio e carnoso, di colore bianco e aspetto sericeo, dapprima emisferico, poi convesso, a maturità anche revoluto; orlo spesso, liscio, non striato e debordante, decorato de residui del velo generale; le lamelle sono libere, fitte, con lamellule bianche e sfumature rosate; gambo robusto, slanciato, lungo anche 20 cm, progressivamente allargato alla base con bulbo basale e appena radicante; anello posto in alto, fugace, poco consistente che si dissolve in fiocchi burrosi; volva membranacea, consistente, esternamente di colore aranciato molto pallido, bianca internamente.

Habitat specie termofila che cresce abbondante nei boschi litoranei con presenza di Pinus e Quercus, meno diffusa nei boschi dei Castelli Romani.

Commestibilità da ritenersi non commestibile per le scarse qualità organolettiche e perché sospettato di provocare disturbi gastrointestinali.

Note confondibile con la tossica Amanita proxima crescente negli stessi ambienti e riconoscibile per la volva esternamente di colore ocraceo, anche Amanita strobiliformis può somigliare, ma ha placche sul cappello di colore grigiastro e base del gambo fittonante.



Enzo Ferri

 

Castelli Romani, novembre 2022

 

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Amanita strobiliformis

Amanita strobiliformis






Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

lunedì 7 agosto 2023

Amanita excelsa

Nome attuale: 

Amanita excelsa (Fr.) Bertill.


Sinonimi: 

Agaricus spissa (Fr.) P. Kumm.


Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae

Genere Amanita 

Specie Amanita excelsa 


Cappello 8-12 (15) cm. Globoso, emisferico, poi convesso, completamente spianato solo a maturità; cuticola appiccicosa, solitamente nuda, priva di placche o verruche, e con margine completamente liscio, senza scanalature, di colore grigiastro, grigio piombo; lamelle bianche, ventricose, spesso con riflessi rosati; gambo 12-30 x 100-150 (180 ) robusto, slanciato, radicante, con base profondamente interrata, di colore bianco grigiastro; anello ampio e persistente, di colore grigio e striato nella parte superiore; volva biancastra, dissociata in placche alla base del gambo, raramente sul cappello; carne bianca, soda nel cappello, appena imbrunente con odore leggermente rafanoide e sapore mite.

Habitat ubiquitario, cresce in pochi esemplari in estate/autunno, poco diffusa nei boschi dei Castelli Romani.

Commestibilità commestibile dopo adeguata cottura, ma di scarso pregio.

Note ancora non è molto chiaro se Amanita excelsa ed Amanita excelsa var spissa siano la stessa specie, come sostenuta da molti autori, oppure siano due specie distinte. Amanita excelsa ha un portamento più slanciato, gambo profondamente radicante, con la base molto interrata che è spesso arrossante e, specialmente ha verruche biancastre sul cappello che sono molto scarse o addirittura assenti. Amanita excelsa var spissa ha un portamento più tozzo, base del gambo napiforme e non arrossante e verruche sul cappello abbondanti e persistenti. Una certa somiglianza la può avere la tossica Amanita pantherina , che ha margine nettamente striato, volva tipicamente dissociata in cercini e base del gambo arrotondata e non radicante, anche le colorazioni del cappello sono diverse, tendenti al bruno e sono presenti verruche farinose di colore bianco.



 Enzo Ferri

Castelli Romani, settembre 2019

 

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Amanita pantherina

Amanita pantherina


 




Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

Aggiornamento, agosto 2023