lunedì 23 agosto 2021

Ramaria botrytis

Nome attuale: 

Ramaria botrytis (Pers.) Bourdot 


Sinonimi: 

Clavaria botrytis Pers 


Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Gomphales
Famiglia Gomphaceae

Genere Ramaria

Specie Ramaria botrytis


Ha una forma che ricorda un cavolfiore, alto fino a 12 cm e largo altrettanto. Ha un grosso gambo robusto di colore biancastro dal quale si diramano numerose ramificazioni biancastre, ma con gli apici rosato-vinoso, che a loro volta si dividono in ramificazioni sempre più piccole, con le stesse colorazioni vinose; la carne è compatta, bianca con odore gradevole e sapore dolciastro. Cresce in estate e autunno prevalentemente nei boschi di latifoglie con preferenza per il faggio, segnalata ma non frequente sui boschi di conifere montane. Presente, ma non molto diffusa nei boschi dei Castelli Romani. Buon commestibile, adatto alla conservazione sott’olio.

Note: Conosciuta con il nome popolare di “Ditola” o “Manina”. In molte zone dei Castelli questi funghi vengono volgarmente chiamati con il nome collettivo di “Manicciole”. Ramaria botrytis è una delle poche Ramarie riconoscibili sul campo, almeno quando è giovane, e l’unica commestibile. Le altre specie possono dare effetti lassativi e problemi gastrointestinali.






Enzo Ferri

 

Castelli Romani, settembre 2020

 

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT


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