Rubroboletus satanas (Lenz) Kuan Zhao & Zhu L. Yang.
Sinonimi:
Boletus satanas Lenz
Sistematica
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae
Genere Rubroboletus
Specie Rubroboletus satanas
Cappello 100 – 300 (
400 ) mm, molto carnoso e soso, da emisferico a convesso; cuticola eccedente,
vellutata, di colore da bianco sporco a grigio bruno, margine involuto nei
esemplari giovani.
Tubuli e Pori tubuli lunghi, quasi liberi, arrotondati al gambo, viranti
all’azzurro al taglio; pori piccoli, rotondi, inizialmente gialli, ma presto
arancio rossi, generalmente più chiari verso il margine del cappello, blu alla
pressione.
Gambo 40 – 100 x 60
– 150 mm, molto tozzo, a forma di pera, giallo in alto vicino ai pori, rosso o
porpora in basso, con fine reticolo concolore al fondo, imbluente alla
pressione.
Carne compatta e
soda nel giovane, bianco giallastra, vira debolmente all’azzurro in modo non
omogeneo; odore sgradevole, forte, disgusto, cadaverico negli esemplari maturi,
sapore dolce.
Habitat specie
amante del caldo. Cresce dall’estate al primo autunno nei boschi di latifoglie
con preferenza per Quercus. Poco
diffusa in generale, rara ai Castelli Romani.
Commestibilità specie velenosa, responsabile di sindrome gastrointestinale a
breve latenza.
Note è uno dei
boleti che raggiunge la dimensioni maggiori. Riconoscibile per il tipico gambo
con colorazione disomogenee, la forma e pera e l’odore cadaverico che emana a
maturità. Confondibile con Rubroboletus
rhodoxanthus, che ha portamento meno massiccio, carne più gialla, viraggio
limitato alla parte alta del gambo e nel cappello e diverso odore.
Enzo Ferri
Castelli
Romani, settembre 2020
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Bibliografia:
Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento
Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT