Nome attuale:
Rheubarbariboletus armeniacus ( Quel. ) Vizzini, Simonini & Gelardi
Sinonimi:
Xerocomus armeniacus ( Quel. ) Quel.
Boletus armeniacus Quel.
Cappello 40 – 100 ( 120 ) mm, da emisferico a convesso, poi
guancialiforme; con orlo involuto, quasi mai completamente disteso; cuticola opaca,
feltrata, asciutta, sovente areolata, colorazioni variabili da rosa a rosa
antico, a rosa salmone, fino a rossastro.
Tubuli
leggermente depressi e uncinati al
gambo, di colore giallo, poi giallo-verde, viranti al blu al taglio; pori
piccoli, presto angolosi, concolori ai tubuli, viranti al blu.
Gambo
10 – 25 x 40 – 100 mm, cilindrico,
con base affusolata e un po’ radicante, fibrolloso, con costolature che
simulano una sorta di reticolo, concolore al cappello, giallastro all’apice e
spesso colorato di rosso verso la metà inferiore, vira al blu-verde al taglio.
Carne
soda, giallo vivo solo nella metà
inferiore del gambo, ocra-arancio verso la punta, viraggio abbastanza intenso
all’attaccatura tra gambo e cappello; odore e sapore fungini, gradevoli.
Habitat
specie termofila, cresce solitamente
a gruppi, sotto latifoglie con preferenza per quercia e castagno, abbastanza comune
in ambiente mediterraneo e ben presente anche ai Castelli Romani.
Commestibilità
discreto commestibile da giovane,
scartando il gambo perché coriaceo.
Note
specie dalle colorazioni estremamente
variabili. Il carattere macro più caratteristico è la colorazione
arancio-albicocca della carne nella parte bassa del gambo. Simile a Rheubarbariboletus persicolor che ha gambo
più giallo ed è ancora più amante dei climi caldi, meno frequente ai Castelli
Romani.
Enzo Ferri
Castelli Romani, settembre 2016
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Xerocomellus cisalpinus |
Bibliografia:
Atlante
fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento
Funghi
d’Italia – Zanichelli
Indice
Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT
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