lunedì 18 dicembre 2017

Omphalotus olearius

Omphalotus olearius (DC.) Cantante
Sinonimi:
Agaricus olearius, Clitocybe olearia, Pleurotus olearius
Nome comune:
Fungo dell'ulivo

Il cappello ha una superficie lucida, di colore arancio bruno con evidenti fibrille più scure; lamelle decorrenti, molto fitte con lamellule, di colore giallo/arancio; gambo cilindrico, sinuoso, concolore alle lamelle; carne elastica e tenace di colore giallo, odore insignificante. Fungo che ama i climi caldi, chiamato fungo dell'ulivo, ma può crescere alla base di vecchi ceppi o rami interrati di latifoglie come castagno e querce, poco diffuso nei boschi dei Castelli Romani.
Cresce ai Castelli Romani dalla fine dell'estate e fino al primo autunno, generalmente cespitoso in numerosi esemplari. 



Strano ma vero, spesso viene scambiato con i Cantharellus ( Galletti o Finferli che dir si voglia ), scambio molto pericoloso, perché, a differenza dei Galletti, ottimi commestibili, l'Omphalotus olearius è un fungo tossico che provoca sindrome gastrointestinale a breve latenza anche abbastanza grave.
L'intossicazione compare dopo un paio d'ore dal pasto con nausea, vomito e diarrea, talvolta associati a sudorazione e ipersecrezione salivare e lacrimare. Alcuni soggetti hanno anche problemi alla vista.
Enzo Ferri


Castelli Romani, ottobre 2017


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