Sinonimi:
Agaricus olearius, Clitocybe olearia, Pleurotus olearius
Nome comune:
Fungo dell'ulivo
Fungo dell'ulivo
Il cappello ha una superficie lucida, di colore arancio bruno con
evidenti fibrille più scure; lamelle decorrenti, molto fitte con lamellule, di
colore giallo/arancio; gambo cilindrico, sinuoso, concolore alle lamelle; carne
elastica e tenace di colore giallo, odore insignificante. Fungo che ama i climi
caldi, chiamato fungo dell'ulivo, ma può crescere alla base di vecchi ceppi o
rami interrati di latifoglie come castagno e querce, poco diffuso nei boschi
dei Castelli Romani.
Cresce ai Castelli Romani dalla fine dell'estate e fino al primo
autunno, generalmente cespitoso in numerosi esemplari.
Strano ma vero, spesso viene scambiato con i Cantharellus ( Galletti o
Finferli che dir si voglia ), scambio molto pericoloso, perché, a differenza
dei Galletti, ottimi commestibili, l'Omphalotus
olearius è un fungo tossico che provoca sindrome gastrointestinale a breve
latenza anche abbastanza grave.
L'intossicazione compare dopo un paio d'ore dal pasto con nausea, vomito
e diarrea, talvolta associati a sudorazione e ipersecrezione salivare e lacrimare.
Alcuni soggetti hanno anche problemi alla vista.
Enzo Ferri
Castelli Romani, ottobre 2017
Hygrophoropsis auriantiaca |
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