martedì 31 marzo 2015

Verpa conica

Sinonimi:
Verpa digitaliformis
Phallus conicus      
Leotia conica                                                                                             
Nome Italiano:
Ditale, Gerblin
In dialetto Morchelle, Mitrophore e Verpe sono tutte Spungole.

Castelli Romani, marzo 2015; foto di EnzoF
Tipico ascomicete primaverile non molto diffuso ai Castelli, cresce nelle radure dei boschi, in parchi e giardini in particolare nelle zone umide.

L'altezza del cappello ( mitra ) ragguinge i 3 cm per 2  cm di larghezza, esternamente di colore marrone scuro e internamente biancastro; ha la forma conica ed è attaccata solo alla sommità del gambo, la restante parte è libera, la superficie esterna è liscia o appena grinzosa ed è tutta fertile; gambo alto sino a 10 cm, slanciato, cilindrico, cavo, bianco giallognolo con squamette ben visibili; carne molle e fragile; odore e sapore leggeri ma gradevoli.
Specie facilmente riconoscibile per la sua forma tipica, infatti il sinonimo Verpa digitaliformis indica "aspetto a forma di ditale". La simile Verpa bohemica ha la mitra percorsa da venature profonde con aspetto cerebriforme.  La sinonimia tra Verpa conica che ha il gambo coperto da squamette ben visibili e Verpa digitaliformis che ha gambo liscio non è  accettata da tutti gli studiosi, e si stanno effettuando approfondimenti per verificare ulteriori differenze.
Current Name:                                                                                                                  Verpa conica (O.F. Müll.) 
                                                                                                  

Position in classification:
Morchellaceae, Pezizales, Pezizomycetidae, Pezizomycetes, Ascomycota, Fungi



EnzoF


Verpa bohemica


lunedì 30 marzo 2015

Anemonoides nemorosa

Anemonoides nemorosa (L.) Holub 

Sinonimo: Anemone nemorosa L

Ranuncolaceae

Nome popolare: Anemone dei boschi

E’ una pianta erbacea perenne, con radice rizomatosa e strisciante alta fino a 30 cm. Ha fusto unico ed eretto. Le foglie di colore verde sono formate da 3/5 lobi irregolari; il fiore è di colore bianco, appena sfumato di rosa nella parte inferiore. Fa la sua comparsa nelle prime giornate tiepide di fine inverno o inizio primavera, essendo un fiore amante dei boschi ombrosi e freddi fiorisce prima che le foglie degli alberi oscurino eccessivamente il suolo. Nelle giornate nuvolose o piovose l’Anemonoides nemorosa si chiude per proteggere gli stami e i pistilli, preziosi per la propagazione della specie. E' una specie tipica dei boschi di latifoglie e non teme particolarmente il freddo, inoltre la sua fioritura precoce le consente di avere a disposizione una maggiore quantità di luce. Inizia la sua fioritura già nel mese di marzo. Molto comune nei boschi dei Castelli Romani.

Anemone deriva dal greco Anemos, che significa vento; per questo motivo l'Anemone è chiamato “il fiore del vento”. Questo appellativo si riferisce alla breve durata che hanno i fiori e anche alla grande fragilità che li caratterizza.



Enzo Ferri


Castelli Romani, marzo 2015

 

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Anemonoides ranuncolides

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Bibliografia:

Pignatti S. (1982) Flora d’Italia – Edagricole Bologna

Actaplantarum ( Sito Web )

 

Aggiornamento, maggio 2023


















Orchidee

Orchidee selvatiche 




giovedì 26 marzo 2015

Cuphophyllus virgineus

Sinonimi
Camarophyllus virgineus 
Hygrocybe virginea                                                                                                      
Castelli Romani,dicembre 2014; foto di EnzoF
Abbastanza comune, cresce in autunno anche inoltrato in gruppi numerosi, su prato ai margini del bosco o nelle radure boschive, specie con presenza di quercia.
Cappello fino a 6 cm di diametro, talvolta con piccolo umbone, bianco o bianco avorio specie al disco, striato per trasparenza. Le lamelle sono arcuate, molto decorrenti, con molte lamellulle di colore biancastro. Gambo cilindrico, ingrossato all'apice, liscio, biancastro, spesso con arrossamento verso la base. La carne è molto esigua, acquosa, di colore bianco, piu' consistente nel gambo, con leggero odore  e sapore lievi.
Forme con base del gambo arrossante sembrano essere dovute alla presenza di un batterio e su alcuni testi si trova come var roseipes.


Current Name:

Cuphophyllus virgineus (Wulfen) Kovalenko.

Position in classification:
Hygrophoraceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi.
EnzoF


                                                                                                                      

Ranunculus ficaria

Rocca di Papa, marzo 2015; foto di EnzoF

Sinonimo
Ficaria degenii 
Nome Italiano:
Favagello,erba fava
Comune nei boschi dei Castelli Romani, dal mese di marzo e per tutto il mese di maggio

Pianta perenne alta fino a  30 cm appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae; le foglie sono lucide e picciolate, talvolta con macchia scura al centro; i fiori solitari su lungo gambo, di un bel colore colore giallo lucente che sembrano plastificati.
Questo ranuncolo tende ad espandersi e ad allargarsi, formando tappeti erbosi di piuttosto estensi
Il nome generico Ranunculus deriva dal latino e significa "ranocchio" perchè molte specie di ranuncoli amano ambienti acquatici o le zone umide, come le rane.
Ranunculus ficaria L

EnzoF


Le Piante e i Fiori spontanei dei Castelli Romani

domenica 22 marzo 2015

Anemone apennina

Rocca di Papa, marzo 2015; foto di EnzoF

Nome Italiano:
Anemone dell'Appennino, Anemolo dei boschi
Molto comune nei boschi dei Castelli Romani, dove in primavera crea dei meravigliosi tappeti fioriti.       
L'Anemone dell'Appennino (Anemone apennina L., 1753) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Ranunculacee, ha foglie dentate, leggermente pelose sulla pagina inferiore e  dotate di picciolo, i fiori larghi fino a 4 cm, hanno 8-12 petali ellittici, di colore variabile dall'azzurro al bianco, con sfumature intermedie e numerosi stami gialli. I frutti sono degli acheni di piccole dimensioni, pelosi.

Anemone deriva dal greco anemos, che significa vento; per questo motivo l'anemone è chiamato fiore del vento. Questo appellativo si riferisce alla breve durata che i fiori dell'anemone hanno e anche alla grande fragilità che li caratterizza.



                                                         
Anemone apennina L. 

EnzoF

                                                                                                                       
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giovedì 19 marzo 2015

Stereum hirsutum

Sinonimi:
Thelephora hirsuta 

Rocca di Papa; marzo 2015; foto di EnzoF
Fungo lignicolo comune, presente tutto l’anno nei boschi dei Castelli su  rami o tronchi marcescenti di latifoglie.
Inizialmente e' solo una crosta attaccata al legno, poi forma piccole mensole sovrapposte di larghezza massima  di 5 cm, di forma  semicircolare e  di consistenza coriacea, sporgenti per circa 3 centimetri. La superficie superiore e' di aspetto feltrato e peloso (hirsutum), zonato, di colore variabile (giallo, arancio, brunastro, verdastro); il margine è più chiaro e di solito giallastro; l'imenoforo è liscio, di colore giallo-arancio tendente a divenire bruno con l’età.Odore e sapore leggeri, quasi nulli.
Il nome deriva dal greco "stereós" = fermo, rigido; e hirsutum deriva dal latino “hirsutus” = irsuto, per la superficie pelosa.
Stereum hirsutum (Willd.) Pers.

Position in classification:
Stereaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi.

EnzoF


                                                                                                                  

lunedì 16 marzo 2015

Agaricus moelleri

Nome attuale: 

Agaricus moelleri Wasser


Sinonimi:

Agaricus praeclaresquamosus A.E Freeman

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Agaricaceae

Genere Agaricus

Specie Agaricus moelleri

 

Agaricus prettamente boschivo di dimensioni medio/grandi; il cappello raggiunge i 10 cm di diametro e la cuticola ha una superficie tipicamente coperta da squamette nerastre su fondo biancastro; le lamelle sono fitte, rosate solo per breve tempo e via via più scure fino a diventare nerastre; il gambo alto una decina di cm è slanciato, cilindrico e leggermente ricurvo, liscio e con base nettamente bulbosa, è presente un ampio anello supero piuttosto persistente che, lacerandosi assume l’aspetto di una ruota dentata; la carne è bianca, giallo cromo al tocco o al taglio, imbrunente con l’età, odore tipico e sgradevole di fenolo e sapore dolciastro. Non commestibile, responsabile di sindrome gastrointestinale.

Note: Agaricus moelleri fà parte della sezione Xanthodermatei che comprende specie a carne ingiallente un po' su tutta la superficie più evidente alla base del gambo e con odore più o meno pronunciato di fenolo o inchiostro, per esaltare tale sgradevole odore si può di tenere tra le mani un pezzetto di fungo riscaldandolo. Probabilmente è il Prataiolo più comune e diffuso nei boschi dei Castelli Romani, cresce in autunno a gruppi numerosi, specialmente nelle zone più umide.




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, ottobre 2014



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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli


Aggiornamento maggio 2021


mercoledì 11 marzo 2015

Scilla bifolia

Rocca di Papa, marzo 2015; foto di EnzoF
Nome Italiano:
Scilla silvestre,Giacinto turchino

Molto comune nei boschi dei Castelli Romani alla fine dell'inverno nel mese di marzo
E' un'esile piantina alta al massimo 25 cm che si presenta, in genere, con sole due foglie (da cui deriva il nome specifico bifolia); le foglie foglie ricurve e lucenti, abbracciano il fusto fino alla sua metà e sono larghe poco piu' di un cm. I fiori, azzurri, raramente bianchi o rosati, sono riuniti in caratteristiche infiorescenze, costituite da elementi con 6 tepali disposti a stella, attaccati ad un unico stelo.

La Scilla a due foglie è una piccola pianta dalla colorazione blu intenso che ama i luoghi ombrosi dei boschi di latifoglie.

Scilla bifolia L.


EnzoF

domenica 8 marzo 2015

Daedalea quercina

Castelli Romani, marzo 2015; foto di EnzoF

Fungo lignicolo sessile, fortemente fissato al legno ospitante, a forma di ventaglio, con un diametro che raggiunge i 25 centimetri, a volte possono rinvenirsi più carpofori disposti verticalmente sul tronco, uno sopra l’altro. La cuticola è  rugosa e tomentosa, grigio-brunastra, zonata.La parte fertile e' riconoscibile per i caratteristici "dedali" simili ad un labirinto.Parassita, cresce su piante o ceppaie non solo di quercia ma anche di castagno, corrode la parte interna del tronco, svuotandolo e determinando quindi la morte della pianta ospitante.




Vedi Scheda  Daedalea quercina
EnzoF

sabato 7 marzo 2015

Clavulinopsis corniculata

Nome attuale:

Clavulinopsis corniculata (Schaeff.) Corner


Sinonimi:

Clavaria corniculata Schaeff.
Ramaria corniculata (Schaeff.) Gray

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Clavariaceae

Genere Clavulinopsis

Specie Clavulinopsis corniculata

 

Corpo frutticolo di dimensioni medio piccole, può raggiungere i 7/8 cm di altezza. Le colorazioni variano dal giallo uovo al giallo ocra con tonalità rosse a maturità, specie all’apice. Ha una base comune dalla quale si sviluppano numerosi ramificazioni lisce; la carne è dura e consistente con sapore amaro e odore rancido, abbastanza sgradevole. Poco comune, cresce in autunno, anche inoltrato su residui vegetali in decomposizione, non molto frequente, ma presente nei boschi dei Castelli Romani. Non commestibile.

Note: Questo fungo abbastanza insolito nelle stagioni particolarmente miti si può rinvenire anche in pieno inverno; Clavulinopsis fusiformis è molto simile, sempre di colore giallastro, ma si differenzia per l'assenza di ramificazioni e la forma più allungata.



Enzo Ferri

 

Castelli Romani, dicembre 2014

 

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

 

Aggiornamento, agosto 2021