lunedì 28 novembre 2016

Russula vinosobrunnea

Castelli Romani,settembre 2015; foto di EnzoF


Sinonimi

Russula alutacea var. vinosobrunnea 

Cresce nei boschi dei Castelli Romani nel primo autunno.

Dimensioni medio-grandi, con cappello carnoso ma abbastanza fragile; cuticola generalmente di colore rosso vinoso, rosso porpora, ma anche bruno più o meno chiaro, opaco e spesso corrugato concentricamente verso il bordo ( tipico delle Russula sp appartenenti alla subsezione Olivaceinae );  lamelle fitte, spesse, color crema poi giallognole con tendenza ad arrossire verso il margine;il gambo è sodo in gioventù e abbastanza carnoso e quasi sempre sfumato di rosso; la carne ha un odore lieve e delicato di nocciola e sapore dolce. 
Abbastanza frequente nei boschi Castellani, è una Russula dal delicato sapore di nocciola, ma come tutte quelle appartenenti alla subsezione delle Olivaceinae deve essere consumata ben cotta.


Current Name:
Russula vinosobrunnea (Bres.) Romagn.

Position in classification:
Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

EnzoF


lunedì 21 novembre 2016

Hypomyces chrysospermus

Castelli Romani, novembre 2016; Foto di EnzoF

Il mangiatore di porcini.
E' un ascomicete che parassita funghi appartenenti principalmente al genere delle boletacee.

Il nome specifico deriva dal greco e significa seme d'oro. In gergo viene chiamato "muffa dei porcini" o "mangiatore di porcini"
Hypomyces chrysospermus appartiene ad un genere di ascomiceti parassiti ognuno dei quale è specializzato nell'infettare uno specifico genere di funghi.
Spesso si vedono Boletus sp o ancor di più Xerocomus sp ricoperti da una strana muffa bianca che piano piano diventa gialla dorata rendendo la carne del fungo molle e putrescente e non commestibile. Hypomyces chrysospermus può attaccare anche funghi appartenenti al genere Paxillus ( d'altronde è una boletacea )
E' utilizzato nella medicina tradizionale cinese per curare emorragie esterne, attraverso l'applicazione delle spore direttamente sulle ferite aperte.

Current Name:
Hypomyces chrysospermus Tul. & C. Tul.

Synonymy:
Sepedonium chrysospermum

Position in classification:
Hypocreaceae, Hypocreales, Hypocreomycetidae, Sordariomycetes, Ascomycota, Fungi



EnzoF




lunedì 7 novembre 2016

Lactarius semisanguifluus

Castelli Romani,novembre 2016; foto di EnzoF

Sinonimi:
Lactarius rubrifluus 
Nome Italiano:
Lattario semisanguigno,Sanguinello.

Cresce ai Castelli Romani dalla fine dell'estate e fino ai primi freddi
Il cappello può raggiungere una decina di cm di diametro ed è di un bel colore aranciato con zonature non molto evidenti, con l'età tende a scolorire e a macchiarsi di verde; le lamelle sono di colore arancio, fitte e sottili e si macchiano di verde al tocco; il gambo è corto e tozzo, vuoto, concolore al cappello con pochi scrobicoli non molto evidenti; la carne è consistente nel cappello e molliccia nel gambo, latice non molto abbondante che al taglio è color carota, ma presto diventa rosso-vinoso, odore non proprio gradevole ma che scompare con la cottura.


Fungo comunissimo in tutta la penisola, ma raro ai Castelli Romani in quanto cresce sotto ai pini, alberi poco diffusi in zona.

Current Name:
Lactarius semisanguifluus R. Heim & Leclair

Position in classification:
Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi


EnzoF

venerdì 4 novembre 2016

L'Agarico delle Nebbie

Castelli Romani, novembre 2016; Foto di EnzoF

L'autunno lentamente avanza. 
Le piogge scarse e tardive di fine estate non hanno avuto un grande effetto sui funghi più ambiti e ricercati, anche quest'anno piuttosto scarsi, ma in autunno prima o poi piove! Tardi, troppo tardi per i profumati porcini, o i colorati e buonissimi ovoli, ma non per altri funghi tardivi che amano il freddo e la nebbia. L'Agarico delle nebbie è uno di questi, probabilmente l'attore principale di questi scenari uggiosi anche se certamente non l'unico. Lui aspetta, lui non ha fretta, aspetta le piogge abbondanti, poi aspetta le nebbie e le prime brinate e aspetta la prima botta di freddo della stagione.

Ottobre è un mese di transizione con il clima estremamente mutabile, si può fare il bagno al mare ed il giorno dopo indossare il cappotto, differenze abissali tra un giorno all'altro e addirittura differenze abissali nell'arco della stessa giornata.In particolari condizioni si può scendere sotto lo zero di primo mattino e superare i venti gradi a metà giornata. Ecco, in queste condizioni capita un breve periodo di tempo dove nel bosco c'è solo lui... l'Agarico delle nebbie che diventa l'attore principale. Lui gradisce queste condizioni di caldo/freddo e la tantissima umidità. E allora nel fogliame marcescente del bosco si vedono i classici cerchi delle streghe con decine di esemplari in circolo come ad una riunione, oppure lunghe file che quasi quasi fanno pensare ad una coltivazione. 
Anni fa questi cerchi e file mi avrebbero riempito di soddisfazione e riempito il cesto, poi si è scoperto che la Clitocybe nebularis è tossica! Tossica da accumulo e quindi ancora più pericolosa, la mangi una volta e potrebbe non succedere nulla, poi la rimangi e ancora nulla, ma ormai è stato chiarito che le sue tossine non vengo eliminate ma restano nel corpo per molto tempo ed ogni anno che passa, ad ogni mangiata aumentano intossicando il nostro corpo. Un pasto può dare fastidio immediato oppure no, è una condizione soggettiva, addirittura può provocare mal di testa l'odore che si sprigiona durante la cottura, ma è sicuramente tossico per accumulo e con il tempo può provocare gravi danni al sistema nervoso. Devo dire che dopo i primi anni, quando fu tolto dal commercio a dalla lista di specie commestibili, quando ancora erano molti che lo raccoglievano e consumavano sbeffeggiando chi cercava di fargli capire che non era il caso, adesso sono molto più abbondanti nel bosco segno evidente che la raccolta è diminuita e ci sono molti meno mezzigambi tagliati rimasti a marcire in terra, e si perchè si tagliava la parte inferiore del gambo generalmente rovinato o quantomeno imbibito di acqua e si prendeva la porte più solida. Perchè l'Agarico delle nebbie è sicuramente un bel fungo carnoso che nelle raccolte da soddisfazione, specialmente quando ancora piccoli vengono chiamati " Brignoli" in molte parti dei Castelli,in altre zone invece vengono chiamati " Profumati" a dimostrazione che l'odore descritto sgradevole in letteratura per molte persone non lo è, anzi è un fungo aromatico e profumato. Fortunatamente il consumo è diminuito moltissimo, ma non sparito. Capita ancora di vedere i mezzigambi dei "Profumati" insieme a mezzigambi di Tricholoma saponaceum. Chissa un bel misto nebularis/ saponaceum che sapore avrà....


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Clitocybe nebularis