lunedì 22 settembre 2014

Phylloporus pelletieri

Rocca di Papa settembre 2014; foto di EnzoF

Breve descrizione:
Fungo tanto raro, quanto bello, a prima vista potrebbe sembrare uno dei tanti piccoli Xerocomus, ma una volta girato si nota un imenofero del tutto particolare, lamelle larghe e con molte anostomosi, non vere lamelle ne' pori, quasi una sorta di "pori lamellari.


Phylloporus pelletieri : un' interessante boletacea che rappresenta una via di mezzo tra i funghi a lamelle e quelli a pori.

Phylloporus pelletieri (Lév.) Quél

Position in classification:
Boletaceae, Boletales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi.



EnzoF


martedì 16 settembre 2014

La gallina dei boschi

La Gallina dei boschi,Chicken of the woods nei paesi anglosassoni                            Rocca di Papa, settembre 2014; foto di EnzoF
Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
Position in classification:
Fomitopsidaceae, Polyporales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi


EnzoF

Per maggiori informazioni vedi scheda:Laetiporus sulphureus

                                                                            


mercoledì 10 settembre 2014

Artomyces pyxidatus

Current Name:
Artomyces pyxidatus (Pers.) Jülich, Biblthca Mycol. 85: 399 (1982)
Synonymy:
Clavaria pyxidata Pers., Neues Mag. Bot. 1: 117 (1794)
Merisma pyxidatum (Pers.) Spreng., Syst. veg., Edn 16 4(1): 496 (1827)
Clavicorona pyxidata (Pers.) Doty, Lloydia 10: 43 (1947) var. pyxidata
Clavicorona pyxidata (Pers.) Doty, Lloydia 10: 43 (1947)

Rocca di Papa settembre 2014; foto di EnzoF

Cresce nei boschi dei Castelli da fine estate all'autunno, su rami marcescenti.

Breve descrizione:
Fungo a forma di corallo che cresce sui tronchi marcescenti di caducifoglie,in questo caso castagno, a fine estate-primo autunno, caratteristica la forma  a candelabro con i rami terminali che formano tipiche coppette dentellate.

Fungo molto bello, ma poco comune, inizialmente di un bel colore biancastro, poi a maturita' giallastro-avana, struttura esile e odore non molto gradevole.

Artomyces pyxidatus (Pers.) Jülich
Position in classification:
Auriscalpiaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi


EnzoF









Amanita citrina

Nome attuale: 

Amanita citrina Pers.


Sinonimi: 

Agaricus mappa Batsch.

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae

Genere Amanita

Specie Amanita citrina


Nome comune: 

Tignosa verdognola - Amanita verdognola


Cappello 50 – 100 (140) mm; inizialmente globoso, poi convesso, alla fine spianato, , liscio, ricoperto di placche di consistenza farinosa, di colore generalmente biancastre, occasionalmente ocracee; il margine liscio, privo di striature, le colorazioni sono variabili dal giallo citrino al giallo verdognolo, fino al biancastro. 

Lamelle libere al gambo, fitte, con lamellule, di colore bianco.

Gambo 10 – 25 x 70 – 120 mm; cilindrico, diritto, biancastro o appena giallino, con un grosso bulbo marginato alla base.

Volva circoncisa, membranacea, biancastra, poi ocracea.

Anello ampio, leggermente striato nella parte superiore, solitamente posizionato nella parte alta del gambo.

Carne biancastra, abbastanza compatta, con tipico odore di rapa e sapore dolciastro, sgradevole.

Habitat da fine estate a tutto l’autunno, cresce sia sotto latifoglie che sotto conifere. Molto comune nei boschi dei Castelli Romani.

Commestibilità non commestibile, se non altro per il forte odore sgradevole e per una somiglianza con la pericolosa Amanita phalliodes.

Note si riconosce per alcuni caratteri tipici come la presenza di verruche sul cappello, le colorazioni giallastre, la volva circoncisa ed il forte odore di rapa.





Enzo Ferri

 

Castelli Romani, settembre 2014

 

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Amanita phalloides

Amanita phalloides


 





Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

 

 Aggiornamento, agosto 2021


domenica 7 settembre 2014

Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini

Nome attuale:

Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi & Simonini  

 

Sinonimi:

Boletus fragrans Vittad

 

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Genere Lanmaoa

Specie Lanmaoa fragrans

 

 

 

Cappello 50 – 120 (200) mm, da emisferico a convesso, spesso irregolare; orlo rivolto in basso specie in gioventù; superficie asciutta e opaca, finemente vellutata, di colore bruno scuro ma talvolta anche con toni rossastri.

Tubuli e pori tubuli corti e sottili, da giallo chiaro a giallo oro, poi verdastri, al taglio viranti al verde azzurro; pori tondi concolori ai tuboli e anch'essi viranti al verde azzurro.     

Gambo 20 – 60 x 50 – 150 mm, robusto e sodo, con base radicante, giallo nella metà superiore e bruno-rossastro verso la base, privo di reticolo.

Carne inizialmente soda, poi molle, gialla, vira al verde azzurro alla sezione; odore e sapore leggeri, gradevoli.

Habitat cresce nei boschi termofili di latifoglie, sotto querce, castagni e lecci in estate/autunno, comune nel centro Italia, raro al nord.

Commestibilità commestibile discreto da giovane. Nonostante il nome il profumo è debole, ma una volta essiccato questo fungo dà il meglio, sprigionando tutta la sua fragranza.

Note specie termofila, comune nei boschi dei Castelli Romani dalla fine dell’estate. Aiutano nella determinazione l'assenza di reticolo, la cuticola "vellutata "e il viraggio al verde/azzurro. Può essere confuso con Baorangia emileorum che ne condivide l’habitat e il periodo di crescita.




Enzo Ferri


Castelli Romani, settembre 2014


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il Boleto fragrante
Baorangia emileorum






Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli