Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm
Sinonimi
Agaricus melleus
Nome Italiano:
Famigliola buona, Chiodini
Nome dialettale:
Famigliola
Armillaria mellea solitamente è caratterizzata da crescita cespitosa di numerosissimi
esemplari, ma può crescere anche isolata. Le colorazioni del cappello sono
estremamente variabili: dal color miele (da cui il nome) al cuoio, sino al
bruno con centro più scuro; piccole squamette sono presenti soprattutto al centro
del cappello, e tendono a sparire a maturità; il gambo è slanciato, con
presenza di un anello persistente. Quando cresce isolata può raggiungere
dimensioni ragguardevoli. Carne soda quella del cappello e nella parte
superiore del gambo, fibrosa e coriacea quella della parte inferiore ( da
scartare), odore leggero, fungino, sapore dolciastro e un po' acidulo.
Comune e diffuso, cresce in autunno a gruppi numerosi, sia all'interno
del bosco che ai margini, anche su ceppaie interrate. Cresce anche su alberi da
frutto. Conosciuto con il nome di “famigliola”. Probabilmente
è il fungo che presenta la più diversificata colorazione pileica, influenzata
dalla pianta ospite: dal giallo al miele, dal brunastro al bruno scuro sino a
colorazioni completamente candide.
Una
delle specie più raccolte e consumate, e una delle specie responsabili della
maggior parte delle intossicazioni gastro-intestinali da funghi con visite al
pronto soccorso! Il gambo è da scartare perchè coriaceo. Il fungo contiene
tossine termolabili, cioè che si inattivano con una prolungata cottura.
Ma anche altri fattori influenzano la commestibilità di questo fungo controverso, ad esempio: gli esemplari troppo vecchi, oppure se hanno subito delle gelate e, dato il periodo di crescita, specialmente in certe zone dei Castelli può capitare, ed ancora se si consumano dopo essere stati congelati senza prebollitura, in questo caso le tossine diventano stabili e non basta neanche una lunga cottura. Non è raro trovare la “famigliola buona” crescere accanto alla “famigliola falsa” come gli Hypholoma, in questo caso la situazione si complica. Massima attenzione!
Enzo
FerriMa anche altri fattori influenzano la commestibilità di questo fungo controverso, ad esempio: gli esemplari troppo vecchi, oppure se hanno subito delle gelate e, dato il periodo di crescita, specialmente in certe zone dei Castelli può capitare, ed ancora se si consumano dopo essere stati congelati senza prebollitura, in questo caso le tossine diventano stabili e non basta neanche una lunga cottura. Non è raro trovare la “famigliola buona” crescere accanto alla “famigliola falsa” come gli Hypholoma, in questo caso la situazione si complica. Massima attenzione!
Castelli Romani, novembre 2014
Ti potrebbe interessare
Hypholoma fascuculare |
Nessun commento:
Posta un commento