venerdì 20 febbraio 2015

Armillaria mellea

Armillaria mellea (Vahl) P. Kumm
Sinonimi
Agaricus melleus  
Nome Italiano:   
Famigliola buona, Chiodini  
Nome dialettale: 
Famigliola                                                                                         

Armillaria mellea solitamente è caratterizzata da crescita cespitosa di numerosissimi esemplari, ma può crescere anche isolata. Le colorazioni del cappello sono estremamente variabili: dal color miele (da cui il nome) al cuoio, sino al bruno con centro più scuro; piccole squamette sono presenti soprattutto al centro del cappello, e tendono a sparire a maturità; il gambo è slanciato, con presenza di un anello persistente. Quando cresce isolata può raggiungere dimensioni ragguardevoli. Carne soda quella del cappello e nella parte superiore del gambo, fibrosa e coriacea quella della parte inferiore ( da scartare), odore leggero, fungino, sapore dolciastro e un po' acidulo.

Comune e diffuso, cresce in autunno a gruppi numerosi, sia all'interno del bosco che ai margini, anche su ceppaie interrate. Cresce anche su alberi da frutto. Conosciuto con il nome di “famigliola”. Probabilmente è il fungo che presenta la più diversificata colorazione pileica, influenzata dalla pianta ospite: dal giallo al miele, dal brunastro al bruno scuro sino a colorazioni completamente candide.


Una delle specie più raccolte e consumate, e una delle specie responsabili della maggior parte delle intossicazioni gastro-intestinali da funghi con visite al pronto soccorso! Il gambo è da scartare perchè coriaceo. Il fungo contiene tossine termolabili, cioè che si inattivano con una prolungata cottura.
Ma anche altri fattori influenzano la commestibilità di questo fungo controverso, ad esempio: gli esemplari troppo vecchi, oppure se hanno subito delle gelate e, dato il periodo di crescita, specialmente in certe zone dei Castelli può capitare, ed ancora se si consumano dopo essere stati congelati senza prebollitura, in questo caso le tossine diventano stabili e non basta neanche una lunga cottura. Non è raro trovare la “famigliola buona” crescere accanto alla “famigliola falsa” come gli Hypholoma, in questo caso la situazione si complica. Massima attenzione!
Enzo Ferri

Castelli Romani, novembre 2014
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