mercoledì 27 novembre 2013

Lepista nuda

Rocca di Papa: novembre 2013; foto di EnzoF
Sinonimi
Clitocybe nuda,Tricholoma nudum
Nome Italiano
Agarico nudo, Agarico violetto
Dal latino nudus = nudo,per la cuticola liscia

Quando l'autunno sta cedendo il passo all'inverno e le piogge novembrine sono cadute copiose, nei posti piu' umidi e ricchi di humus appare la Lepista nuda,spesso in gruppi anche numerosi, con i suoi colori violacei e la buona taglia.Uno degli ultimi funghi che si possono trovare nei boschi dei Castelli sino alle prime gelate.


 
Breve descrizione:
Cappello: puo' arrivare ad una quindicina di cm di diametro,carnoso,emisferico,poi piano ed infine leggermente depresso,spesso con ampio umbone,margine involuto da giovane ed alla fine aperto.Superficie liscia"nuda"dal colore violaceo piu' accentuato a tempo secco e non omogeneo,con zona centrale piu'brunastra e sfumature rosate al margine a maturita'.
Lamelle: molto fitte,sottili,uncinate al gambo,di colore viola chiaro e secedenti,caratteristica comune a tutto il genere Lepista.


 
Gambo: grosso,pieno,fibroso,di colore lilla chiaro con riflessi argentati,ingrossato alla base ricoperta da residui miceliari, con abbondandi frammenti di substrato che restano attaccati.
Carne: bianco/violacea,tenera e fragile,piu' fibrosa nel gambo,con odore particolare e gradevole.
Molti funghi nel corso degli anni hanno cambiato genere,probabilmente Lepista nuda è uno dei piu' "spostati".Tricholoma,Clitocybe,Rhodopaxillus ed infine Lepista.

EnzoF
 

 

 

 

sabato 23 novembre 2013

Lepista flaccida

Lepista flaccida (Sowerby)Pat.
Ordine Agaricales
Famiglia Tricholomataceae
Genere Lepista
Specie L flaccida
Rocca di Papa Novembre 2013; foto di EnzoF
Sporata bianca o biancastra ( leucosporeo )
Sinonimo:Lepista inversa


Breve descrizione:
 
Cappello puo' arrivare ad una decina di cm di diametro,convesso,molto depresso,poi imbutiforme, di colore variabile dal marrone chiaro sino a marrone/rossastro in condizioni di marcata umidita',specie quando si rinviene sul prato ai margini del bosco.Spesso la cuticola si presenta lucida,piu' chiara al margine che di norma è lobato.

Lamelle molto fitte,sottili,fortemente decorrenti,bianche,poi macchiate di ruggine.
Gambo pieno,fibroso,tenace,di colore variabile dal biancastro al marrone/rossastro,leggermente ingrossato alla base.
Carne esile,bianco/giallastra,elastica ma tenera quella del cappello,fibrosa nel gambo.Odore leggero gradevole e sapore dolciastro.
Curiosita':come tutti i funghi appartenenti al genere Lepista ha le lamelle secedenti( che si staccano facilmente a mazzetti )questo è un buon carattere distintivo.Quando il tempo è secco e non presenta toni rossastri puo' essere facilmente confusa con Clitocybe gibba .
 
EnzoF
 
 

martedì 12 novembre 2013

Infundibulicybe geotropa


🍄 Nome Scientifico: Infundibulicybe geotropa (Bull.) Harmaja 

🧬 Sinonimi: Clitocybe geotropa

🏷️ Nomi comuni: Fungo di san Martino, Ordinale, Natalino

⭐ Commestibilità: commestibile 🟢

📖 Descrizione cappello molto grande, 8–20 cm, carnoso, inizialmente convesso poi piano e infine imbutiforme. Superficie liscia, color crema‑ocra o bruno‑chiaro, talvolta con sfumature rosate. Lamelle fitte e decorrenti, biancastre poi crema. Gambo robusto, 8–15 × 2–4 cm, cilindrico, pieno. Carne bianca e soda, con odore gradevole, intenso e aromatico, molto caratteristico, con note di mandorla amara sapore dolce.

🌳 Habitat boschi di latifoglie e conifere, anche prati, su terreni ricchi di humus; fruttifica in autunno anche inoltrato. Spesso gregario, talvolta in grandi cerchi (“cerchi delle streghe”).

📚 Note specie caratteristica per il cappello imbutiforme con umbone. Forma grandi cerchi o file nei boschi. Può ricordare Infundibulicybe gibba (più piccola e senza umbone). Consumare ben cotto.


🌐 Tassonomia

Regno: Fungi Divisione: Basidiomycota Classe: Agaricomycetes Ordine: Agaricales Famiglia: Tricholomataceae GenereInfundibulicybe SpecieInfundibulicybe geotropa

✍️ Enzo Ferri – I funghi dei Castelli Romani

Le schede micologiche contenute in questa opera sono state redatte dall’autore in forma originale; per la loro realizzazione sono stati consultati testi micologici di riferimento.

 Ti potrebbe interessare

Infundibulicybe gibba







Aggiornamento: dicembre 2025


domenica 10 novembre 2013

Faerberia carbonaria

Faerberia carbonaria ( Alb.& Schwein.) Pouzar 
Ordine:Polyporales
Famiglia:Polyporaceae
Genere:Faerberia
Specie:F carbonaria

Rocca di Papa novembre 2013; foto di EnzoF
 
La Faerberia carbonaria è un fungo non molto comune che cresce su terreni bruciati, direttamente sui residui legnosi o sulla terra stessa,spesso su muschio, a gruppi, in autunno dopo abbondandi piogge.

 
Breve descrizione:
 
Cappello:Puo' superare i 6/7 cm di diametro,convesso,poi piu' o meno spianato,con un profondo ombelico centrale, margine nei giovani fortemente involuto, superficie fibrillosa, alle volte zonata concentricamente e striata,colore variabile da bruno a grigio fino a nero.
Lamelle: Molto decorrenti,spesse e spaziate,intervenate e anastomizzate di colore biancastro con tendenza ad ingrigire.
Gambo: Cilindrico,centrale o leggermente eccentrico,pieno ed elastico.
Carne: Esigua, elastica e tenace, di colore biancastro, con odore e sapore deboli, fungini.
Curiosita':Aspetto molto simile a Craterellus cornucopioides e Cantharellus cinereus,ma facilmente riconoscibile per l'esclusivo habitat di crescita.

EnzoF